Mozione di sfiducia al Presidente Paradiso
“La mozione di sfiducia al Presidente del consiglio comunale, presentata dagli otto consiglieri di opposizione l’11 marzo 2014, ancor prima di essere discussa in consiglio comunale, rappresenta già, sic et simpliciter, una reale ed effettiva sfiducia al Presidente del Consiglio stesso”. È quanto hanno dichiarato i consiglieri di opposizione Lucia Annunziata, Raffaele Della Peruta, Antonio Megaro, Gennaro Mona, Giovanni Motta, Raffaele Narducci, Enrico Nuzzi, Pasquale Panico in una nota stampa, alla vigilia del voto che si dovrà tenere martedì prossimo 25 marzo. “Non sono infatti pochi sparuti consiglieri comunali ad aver presentato tale mozione” – hanno scritto tutti i consiglieri di minoranza in una nota – “ma la metà dell’intero civico consesso chiede che il Presidente venga revocato. A ciò si aggiunge che il Presidente del Consiglio non potrà né votare, né partecipare al Consiglio Comunale che discuterà la mozione non solo per un ovvio fatto etico, ma in base ad un preciso deliberato legislativo. L’art.78 del TUEL (Testo Unico degli Enti Locali)” – prosegue la nota – “infatti così recita al comma 2: “Gli amministratori devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri”. Si realizzerà nel consiglio comunale che discuterà la mozione di sfiducia al Presidente una condizione di perfetta parità tra maggioranza ed opposizione (8 ad 8) e, in tale circostanza, non vi sarà una maggioranza di governo in condizione di respingere la mozione di sfiducia. La pseudo-maggioranza di Delli Paoli evidenzierà dunque, anche in questa occasione, tutta la sua inconsistenza ed impossibilità a governare la città di San Nicola la Strada con la metà dell’intero civico consesso all’opposizione”. E sarebbe sufficiente che anche uno solo dei consiglieri della maggioranza di destra del Sindaco Pasquale Delli Paoli non si presentasse per rendere effettiva la mozione e la decadenza dello stesso. Fra l’altro, sembra che la mozione di sfiducia contro il Presidente Luca Paradiso stia facendo breccia anche all’interno della stessa coalizione di maggioranza dove alcuni consiglieri non si sentono più in sintonia con Paradiso. Intanto, resta molto critica anche la posizione del consigliere comunale di maggioranza Agostino Zampella, che qualche settimana fa ha abbandonato il suo ruolo di Presidente di una delle commissioni consiliari permanenti, ed ha fatto comprendere di non essere d’accordo né con l’operato di alcuni assessori né tantomeno con quello del Presidente del Consiglio. A questo punto il destino del Presidente del Consiglio sembra essere proprio nelle mani di Zampella, poiché se dovesse appoggiare la mozione di sfiducia della minoranza, al Consiglio non rimarrebbe altro da fare che eleggere un nuovo presidente. Certo, se così fosse sarebbe politicamente un suicidio, meglio sarebbe, invece, rassegnare le dimissioni. Tutto nasce dalla mozione di sfiducia protocollata l’11 marzo scorso. “Nel Consiglio Comunale del 16/07/2013” – si legge nella mozione – “ha impedito ad un consigliere di minoranza di intervenire e di replicare ad un intervento del Sindaco. Nell’ultimo Consiglio Comunale, del 25 febbraio 2014, la minoranza è stata costretta ad abbandonare l’Aula Consiliare in quanto, il Presidente, senza aver preventivamente riunito la conferenza dei Capigruppo, ha convocato il Consiglio con un Ordine del Giorno, a tutti, completamente sconosciuto (giusto Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale art. 32). Più volte, nel ricevere interrogazioni, interpellanze e mozioni egli non si è mai adoperato, nella maniera opportuna, per portare il tutto a conoscenza dell’intero organo consiliare. A seguito di richiesta, presentata in data 17/09/2013 prot. 13132, di modifica dell’art. 10 del Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale, firmata da 7 consiglieri di opposizione, lo stesso non provvedeva né a discuterne con i Capigruppo né tantomeno inseriva tale richiesta come punto all’Ordine del Giorno dei successivi Consigli Comunali”.