L’Ordinario militare, Mons. Marcianò, impartisce la cresima ai volontari
Oggi, Lunedì 12 maggio 2014, presso la Caserma “Oreste Salomone” di Via Brezza a Capua, il Raggruppamento Unità Addestrativa (R.U.A.) riceverà la visita dell’Ordinario Militare d’Italia, Monsignor Santo Marcianò. Nella stessa giornata, presso la Cattedrale cittadina di Santa Maria Assunta, l’alto prelato impartirà il Sacramento della Cresima ad un nutrito gruppo di Volontari in Ferma Prefissata di un anno (VFP1) appartenente al 1° blocco del 2014, nonché del Carcere Militare di Santa Maria Capua Vetere. Alla solenne liturgia eucaristica, che sarà concelebrata dal Cappellano Militare del RUA, don Gianni Ciorra, presenzierà anche il Generale di Brigata Gabriele Toscani de Col, comandante del RUA, ed il Sindaco della Città di Capua, dr. Carmine Antropoli. La cultura della Fede è stata e sarà sempre un elemento pregnante della formazione di base dei giovani soldati, qualunque sia il loro ruolo di appartenenza. I giovani cresimandi sono giunti al Sacramento della “Confermazione” dopo aver seguito una preparazione spirituale mirata ed attenta, grazie all’opera preziosa del cappellano militare don Gianni Ciorra, a cui è affidato l’obiettivo della cura spirituale dei militari. Tutto questo secondo il principio ormai riconosciuto che vuole “l’operatività nella spiritualità”, in base al quale ogni sforzo attuato per lo svolgimento di una missione operativa, è sempre sostenuto da una convinta forza spirituale, ispirata al giuramento prestato di fedeltà alla Repubblica Italiana ma anche ai principi di sacralità della vita umana. Ma quale è il significato dell’amministrazione della Santa Cresima in una Caserma Militare? Il 19 novembre 2000, in occasione del Giubileo dei militari, San Giovanni Paolo II, nella sua omelia diceva rivolgendosi ai militari presenti a San Pietro: “Chi meglio di voi, carissimi militari, ragazzi e ragazze, può rendere testimonianza circa la violenza e le forze disgregatrici del male presenti nel mondo? Voi lottate ogni giorno contro di esse: siete infatti chiamati a difendere i deboli, a tutelare gli onesti, a favorire la pacifica convivenza dei popoli. A ciascuno di voi si addice il ruolo di sentinella, che guarda lontano per scongiurare il pericolo e promuovere dappertutto la Giustizia e la Pace”. Questi valori trovano nel Soldato dell’Esercito un significato ancora più alto ed una convinzione fortemente radicata, che gli deriva proprio dalla particolare condizione ambientale in cui è chiamato ad operare.