Juve di nuovo regina d’Italia

La 38° giornata di campionata è volta a termine, incoronando la Juventus campione d’Italia. Gli uomini di Conte, oltre a conquistare lo scudetto per la terza volta consecutiva, hanno infranto il record detenuto dalla Juve di Capello, terminando la stagione a quota 102 punti. Come nelle passate annate i bianconeri hanno condotto la classifica senza particolari problemi. Ciononostante in Corso Galilei Ferraris tiene banco la questione Conte. Infatti in quest’ultimo periodo c’è stato un poco felice scambio di opinioni tra l’allenatore pugliese e la dirigenza che non lascia presagire un futuro sereno. L’ex centrocampista bianconero avrebbe chiesto una campagna acquisti più dispendiosa e di qualità ad Agnelli il quale, di contro, ha dichiarato di non voler trattenere chi non condivide il progetto avviato in questi ultimi anni. Insomma, si prospettano giorni molto caldi per i Campioni d’Italia.
 Alle spalle della Juventus si è classificata la Roma, squadra allenata con tenacia e con ottimi risultati da Rudi Garcia. Si può dire che la compagine capitolina sia stata la vera e propria rivelazione dell’anno. Il tecnico transalpino ha ereditato una squadra demotivata e con lo spogliatoio poco armonioso ma le prestazioni dei giallorossi, complici anche l’ottima stagione del sempreverde capitan Totti e i guizzi di Pjanic e Gervinho, hanno spazzato via le incertezze del passato (chapeau al ds Sabatini, artefice di questa squadra giovane e competitiva).
 Subito dopo, invece, si è piazzato il Napoli. I partenopei (miglior attacco del campionato), dopo una partenza sprint, hanno alternato periodi di calcio spettacolare a momenti di amnesia più totale. Tuttuavia, considerando la conquista dei preliminari di Champions League e la vittoria della Coppa Italia nonché tenuto conto del primordio dell’era Benitez, si può valutare in positivo l’annata napoletana.
Si qualificano in Europa League la Fiorentina (a detta di molti la squadra allenata dall’ “aeroplanino” Montella ha espresso il miglior calcio), l’Inter (vero è che l’obiettivo minimo era la qualificazione ad una delle due coppe europee però il gioco di Mazzarri ha suscitato qualche perplessità) e il Parma (il duo Cassano-Donadoni riporta i ducali in Europa dopo tanti anni di assenza).
Rimangono a mani vuote il Milan (si può dire che questa sia stata la stagione più buia dell’era Berlusconi), il Torino (che goduria la coppia Immobile-Cerci!), la Lazio (nonostante i contrasti tra dirigenza e tifoseria, le aquile, trascinate dall’ highlander Edy Reja, hanno sfiorato la qualificazione all’ex Coppa Uefa) ed il Verona (dalla serie B a terribile insidia della serie A).
 Si salvano Chievo e Sassuolo (una delle poche squadre italiane che punta maggiormente su giocatori nostrani) e retrocedono Catania, Bologna e Livorno.

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