Fra i due litiganti si devono sempre tutelare i diritti dei figli

L'affido condiviso è un diritto dei figli e non più del genitore. Questo è quanto emerso dal convegno dibattito dal tema: "Affido condiviso dei figli", organizzato dall’Associazione Dea Sport Onlus di Bellona. Pienamente riuscito l'obiettivo di stimolare un’approfondita riflessione sul delicato tema ad un anno dall'introduzione della legge sullo "affido condiviso". Non è stato un caso che filo conduttore della interessante giornata sono stati i «dubbi interpretativi che si sono presentati in questo anno» e la disamina «delle prime sentenze sull'argomento». A sottolineare la grande attualità dell'argomento ed a stimolare un interessante e vivace dibattito sono state le relazioni effettuate dai relatori. Tutti gli intervenuti, ottimamente coordinati dall'avvocato Giuseppe Aresta che ha avviato la discussione, seppure da diverse angolature, hanno concordato sulla positività della norma. Le sottolineature erano finalizzate a mettere in evidenza che «l'innovazione legislativa non solo fa risaltare la circostanza che nel momento in cui una coppia si divide non significa che uno dei due partner, o entrambi, abbiano perso il ruolo di genitore». Ma mette in grande risalto che «i figli non sono dei pacchi nè, peggio ancora, un'arma di ricatto da utilizzare contro l'ex coniuge». Proprio per questo, l'affidamento condiviso, «istituto che va sempre di più affermandosi, è uno strumento che innova positivamente la vecchia legge sul diritto di famiglia». E seppure ancora vi è da superare l'odierno dualismo interpretativo di chi sia la competenza, (se del Tribunale dei minori o di quello ordinario), «è indubbio che esso ha contribuito a rendere entrambi i genitori molto più "responsabili" sui diritti del figlio di quanto lo siano stati fino a qualche anno fa».

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