Papa Francesco: “basta chiedere soldi per Sacramenti e Benedizioni”
E’ successo qualche giorno fa durante la messa a Santa Marta. Dichiarazioni inaspettate quelle di Papa Francesco, che si spera possano porre definitivamente un freno alle consuete pratiche spesso messe in atto all’interno delle chiese. Quante volte si vedono esposti i prezzi di battesimi, matrimoni, cresime e comunioni? Quante volte vengono chiesti soldi per benedizioni o per dedicare una messa a un caro defunto?
La Chiesa è da anni (forse da sempre!) una vera e propria azienda. Le cifre richieste variano in base al periodo, agli impegni del sacerdote, alla presenza o meno del coro e in base all’importanza della parrocchia stessa. I prezzi salgono infatti se l’Abazia è storica o se si vuole celebrare la funzione all’interno di una Basilica. Inavvicinabili sono i costi nel Duomo cittadino e quasi impensabile è sposarsi nelle Cattedrali. I Sacramenti sono diventati un lusso e la redenzione é a pagamento. A questo si aggiungono le “prestazioni” accessorie, per le quali il Parroco, che ha accordi con rivenditori e professionisti esterni, chiede un “contributo”. Dalla decorazione della navata con sedie maestose, ai fiori. Dai vestiti per le comunioni, alla vendita “obbligatoria” di crocefissi e rosari.
Una situazione sempre più inammissibile e ridicola. I “poveri” (o chi deve fare ogni mese i conti con la spesa), non possono più permettersi di andare in Chiesa come credenti e praticanti. Chiedere soldi per essere “buoni Cattolici” è una prassi ormai consolidata, tanto che lo stesso Papa Francesco si è mostrato indignato e, commentando l’omelia del 21 Novembre, ha dichiarato :” Le Chiese non diventino mai case di affari, la redenzione di Gesù è sempre gratuita” e ha aggiunto “Io penso allo scandalo che possiamo fare alla gente con il nostro atteggiamento, con le nostre abitudini non sacerdotali nel Tempio: lo scandalo del commercio, lo scandalo delle mondanità”. Papa Francesco pone quindi un freno alla richiesta di soldi per i rituali e invita allo stesso tempo i cattolici e gli atei a denunciare eventuali abusi in tal senso. Peculiari le sue parole :” Se io vedo che nella mia parrocchia si fa questo, devo avere il coraggio di dirlo in faccia al parroco. E' curioso: il popolo di Dio sa perdonare i suoi preti quando hanno una debolezza, scivolano sul peccato… sa perdonare. Ma ci sono due cose che il popolo di Dio non può perdonare: un prete attaccato ai soldi e un prete che maltratta la gente”. Che effetto avranno concretamente queste dichiarazioni? La Chiesa tornerà (o meglio rinascerà) come mero centro spirituale in cui credere e pregare senza un costo? Il “problema” dei sacramenti a pagamento verrà trattato in una enciclica o si tratta di parole al vento? La Chiesa dovrebbe essere il mero tempio di Dio. Non una piazza affari. Religione e Business non dovrebbero andare di pari passo.