Nuovo priore della Confraternita di S. Michele

Cambio al vertice nella Confraternita di S. Michele Arcangelo. Dopo molti anni in cui la carica di priore è stata assunta da Mario Venoso, è giunto il momento della successione nella persona di Franco Di Rubbo che ha scelto, come suo vice, Giuliano Giuseppe Ciriello. La costituzione della Confraternita risale al 1721 su iniziativa del padre gesuita Francesco Giorgio. La Confraternita prese il nome dalla cappella di S. Michele Arcangelo di cui era proprietaria la nobile famiglia Silvagni che la edificò a sue spese e le offerte da parte dei fedeli. L’interno della Cappella fu abbellito con dipinti sacri, un altare con marmi policromi, una fonte battesimale in travertino di Bellona, due confessionali, numerose panche per i fedeli ed un’artistica statua del Santo. La mattina del 7 ottobre 1943 i nazisti, dopo una spietata rappresaglia originata dall’uccisione di un loro commilitone, radunarono nella Cappella di S. Michele circa 200 uomini che, a gruppi di dieci, furono condotti presso una cava di tufo e mitragliati. Uccisero 54 uomini fra cui 5 religiosi, alcuni giovani dodicenni, soldati, professionisti, studenti e lavoratori tutti innocenti. Merita essere ricordato, per il suo coraggio, il giovane Mario Margarito il quale, dopo avere elusa la sorveglianza del soldato nazista di guardia all’ingresso della cappella, tentò la fuga attraverso la scala che conduceva sul campanile. Appena dopo l’eccidio i nazisti lasciarono Bellona perché, nella periferia del paese, erano giunte le forze Alleate che avevano sopraffatto il nemico durante la cruenta battaglia sul fiume Volturno. Con l’arrivo degli Alleati, i bellonesi si ritrovarono tutti nella Chiesa Madre e nella Cappella di S. Michele per ringraziare il Signore dello scampato pericolo.

 

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post