Sui “botti di fine anno” ancora immobilismo
Mancano pochi giorni alla fine del 2014, si avvicina la vigilia di Capodanno, gli aperitivi, i cenoni, i brindisi e… i botti. E come in tanti altri campi, dalla mobilità, all'ambiente, all'urbanistica, anche in questo aspetto chi guida questa città preferisce rimanere ancorato a tradizioni “retrò”, come quella dei cosiddetti “giochi pirici”, che dietro al baccano con il quale si intenderà salutare l'anno nuovo, lasceranno la consueta scia di dolore, di ustioni, dita saltate, ed a volte purtroppo anche vite spezzate, senza dimenticare gli animali terrorizzati e talvolta morti di crepacuore. Due anni fa, Speranza per Caserta formulò una interrogazione consiliare che aveva il sapore dell'appello accorato a Sindaco e Giunta, con la quale si chiedeva di unirsi ad oltre duemila Comuni italiani che avevano già preso ufficialmente posizione con un documento di denuncia, per contrastare la devastazione di beni pubblici e di grave pregiudizio alle persone; in particolar modo, il documento stilato con il contributo di importanti realtà laiche e religiose ricordava “le cronache dei bollettini di guerra della notte di Capodanno, che riportano centinaia di feriti, anche gravi, e che hanno determinato la perdita della vita di tanti altri cittadini in varie città campane”. L'interrogazione chiedeva dunque quali azioni il Sindaco intendesse intraprendere “per ridurre i rischi per la sicurezza dei cittadini e delle famiglie casertane”, e se non ritenesse opportuno di “emettere una Ordinanza sindacale temporanea, in applicazione dell’art. 54, comma 4, del TUEL in materia di prevenzione e repressione di fenomeni di degrado urbano e pubblica incolumità delle persone, legate all’uso di prodotti pirotecnici”, nonché di rigettare “ogni tipo di richiesta di autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico, finalizzata alla vendita di prodotti pirotecnici nel periodo delle festività di fine anno”. L'interrogazione ha avuto un riscontro scritto da parte dell'Assessore alle Attività Produttive soltanto nel corso del 2014, una “non risposta” che, sinceramente, avremmo preferito non ricevere, perché offensiva dell'intelligenza altrui. Nulla si dice, infatti, sulla opportunità di porre un freno alla pratica dei “botti” con apposite ordinanze (per la cronaca, una simile è stata emessa recentemente ad esempio dal Sindaco di Sessa Aurunca), ma ci si limita a ricordare che “i giochi pirici innocui rientrano nella categoria dei giocattoli e, pertanto, possono essere posti in vendita senza altra formalità da parte degli operatori commerciali”, e che “gli operatori sono tutti in possesso di regolare autorizzazione per l'esercizio del commercio su aree pubbliche”. Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Sindaco ed Assessore Caterino, avete anche stavolta preferito tenervi stretto il consenso dei venditori di “botti” e di quei casertani a cui ancora piace festeggiare Capodanno facendo a gara a chi fa più rumore? Contenti voi: vi considereremo corresponsabili di qualsiasi danno a persone, animali o cose che avverrà quella notte.