Appalti, camorra e politica

Martedì sera, oltre un migliaio di casertani si è spellato le mani dopo aver visto "La Trattativa" di Sabina Guzzanti, film-documentario che teorizza la nascita, o per meglio dire l'evoluzione, della fitta relazione tra Stato e organizzazioni criminali, per il tramite di nuovi “referenti politici”. Ad oltre vent'anni da quei fatti, poco o nulla sembra essere cambiato, e lo tsunami abbattutosi sul mondo degli appalti ospedalieri a Caserta è solo l'ultimo di una lunga serie di episodi che hanno funestato la storia della nostra comunità.
Viviamo in uno stato di nausea paralizzante. Quante nuove "repubbliche" dovranno finire?
La terza stenta ad arrivare: c'è troppo lavoro per la Magistratura, e la "politica" balbetta di rinnovamento, senza altra posizione possibile che rincorrere l'operato della Magistratura.
Abbiamo Leggi contro la corruzione, che evocano la "trasparenza" ed Autorità contro la corruzione che si dovrebbero moltiplicare, ed invece, puntualmente, viene fuori l'ennesima "trama mafiosa" che corrompe un sistema facilmente corruttibile, puntualmente corrotto, nonostante le Leggi.
Un po' di "nausea", un po' di gossip, poi l'assuefazione che paralizza, affogandoci nel vortice del "sono tutti uguali!!!”
Questo non dobbiamo tollerare: che lo scalpore per la corruzione sia un fatto brevemente mediatico, di scarso impatto sui reali cambiamenti, quasi vissuto come pettegolezzo veloce da sala d'attesa, o magari da banco di bar, un "mordi e fuggi" passeggero, che infine impegna solo la Magistratura e non tutti. Sembriamo assuefatti alla corruzione, quindi complici inconsapevoli, perché la nostra nausea ha l'effetto devastante di immobilizzarci.  
Buon lavoro alla Magistratura ed auguri alla “buona politica”, che aspetta di ritornare, e potrà farlo, ma solo se saranno i cittadini a volerlo.

 
 

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