In Campania il lavoro che non c’è torna ad uccidere
«La stretta correlazione tra perdita del lavoro, povertà e malattia è dimostrata scientificamente: le statistiche rilevano una crescita dello 0,79% del tasso di suicidi per ogni aumento dell'1% nel tasso di disoccupazione: il lavoro che non c’è è un killer che va fermato» così Gabriella Fabbrocini interviene in merito alla notizia della morte di Gennaro, il giovanissimo disoccupato di Pomigliano, che si è tolto la vita gettandosi da un balcone all'ottavo piano di un palazzo. La candidata al consiglio della Regione Campania dichiara la necessità di puntare su un’occupazione produttiva e uscire da un circolo vizioso che sta creando grandi disagi. «Siamo in stato d’allerta ed è necessario agire su più fronti. Bisogna in primo luogo rilevare il malessere individuale, che può essere contenuto con terapie adeguate, e sostenere le famiglie, anche con l’apporto irrinunciabile delle organizzazioni di volontariato. Ma è importante, soprattutto, delineare programmaticamente un futuro per i giovani della nostra terra, utilizzando ogni risorsa per (ri)costruire un sistema produttivo in grado di creare e mantenere occupazione». Tra le principali strade da percorrere Gabriella Fabbrocini sottolinea l’importanza dello scambio con l’estero. «E’ fondamentale attivare programmi bilaterali di scambio con Paesi esteri che hanno risorse e volontà di investire nei nostri cervelli. Ad esempio attraverso il programma Best Italia/Usa sono stati sponsorizzati 75 giovani e create 37 aziende di eccellenza italiane in Silicon Valley. Bisogna continuare in questa direzione, promuovere percorsi strategici di formazione e inserimento occupazionale post-universitario attraverso fondi dedicati».