Elezioni 2015, il totale fallimento di Forza Italia è costato lo scranno di sindaco a Pascariello

Nell'immediato post-comunali a San Nicola la Strada il dato inconfutabile è il fallimento totale del ex Sindaco forzista Pasquale Delli Paoli. A maggio del 2011, il Popolo della Libertà (FI) fu il primo partito di maggioranza relativa a San Nicola con il 19,95 %. Se i 2.525 voti ottenuti allora dal Pdl del 2011 sono un dato irripetibile, è vero che gli zero voti di Forza Italia di oggi, rappresentano un risultato abbondantemente negativo, al di sotto di quelle che erano le aspettative per il partito azzurro. È certo che i 2.525 voti del 2011 sarebbero stati oggi a Pascariello un ottimo viatico per il ballottaggio. Pasquale Delli Paoli è stato per ben sette volte in consiglio comunale, sei come consigliere ed una come sindaco: la prima elezione fu nel lontanissimo 1978 con la DC, nell’82 con il PSDI, nell’88 ancora con il PSDI, poi nel 1993 con la Lista Civica “Cerniera”, nel 2001 con FI+altre liste candidato sindaco non eletto, ancora nel 2006 con FI, nel 2011 PDL+altre liste sindaco elezione diretta. Ora, invece, non aver presentato nessuna lista di Forza Italia ha costituito una ferita insanabile, almeno sino a quando i vertici provinciali non decideranno il cambio di guardia e ridare ai moderati di destra la possibilità di dire la propria. La mancanza di una guida che attuasse i programmi di gestione annunciati prima delle elezioni del 2011, la totale assenza dei servizi per i cittadini, il baratro nel quale è sprofondata la città e l’aumento ingiustificato dei debiti che hanno causato il default economico-finanziario del Comune, hanno causato un effetto boomerang sulla politica cittadina. La totale assenza di politica in città, non ha fatto altro che allontanare i cittadini dalle istituzioni, i quali vedendosi governati dall’immobilismo più totale, hanno, in molti casi, preferito il partito del NON VOTO o peggio hanno costretto tante persone desiderose di riscatto a rifugiarsi nel voto di protesta dato al M5S. Il dato è piuttosto evidente ed in uno scenario del genere dovrebbe prevalere l’onestà intellettuale e morale di mettere un punto a questa malsana esperienza amministrativa e rimettere nelle mani dei cittadini, fra i prossimi cinque anni, la possibilità di scegliere un progetto serio, univoco che possa restituire dignità ad una città ormai straziata dalle logiche di potere e dalle decisioni prese nelle stanze “dei bottoni” senza rispettare alcun programma e senza ascoltare minimamente le istanze di una popolazione esausta.

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