Sole amico delle ossa, nemico della pelle

L’abbronzatura prodotta in seguito all’esposizione al sole o a lampade UV è il risultato della produzione di melanina, sostanza di colore brunastro che viene prodotta dai melanociti che si trovano a livello dell’epidermide come meccanismo di difesa all’azione nociva dei raggi UV.
A volte la produzione di melanina non basta per far fronte ai danni causati dai raggi ultravioletti, questo avviene sia in presenza di fototipi chiari, geneticamente incapaci di produrre enormi quantità di melanina, ma anche quando l’esposizione solare è eccessiva. In questi casi, oltre ad un invecchiamento precoce dell’epidermide causato dallo stress ossidativo (formazione di radicali liberi), i raggi UV favoriscono l’instaurarsi dei tumori della pelle.  Tuttavia l’esposizione al sole è fondamentale per la produzione di vitamina D attiva. Il ruolo principale della vitamina D è il mantenimento dell’omeostasi del calcio, importante per regolare varie funzioni dell’organismo ed in particolare per la deposizione di calcio a livello del tessuto osseo. Nel nostro organismo è presente la provitamina D (7-deidrocolesterolo), è la forma inattiva della vitamina, solo dopo esposizione ai raggi UV viene convertita nella forma attiva (colecalciferolo o vitamina D3), poi successivamente, per svolgere la sua funzione, subisce altre reazioni a livello epatico e renale. Bisogna sottolineare che per formare quote apprezzabili di vitamina D  attiva bastano 10 minuti di esposizione al sole, quindi un’esposizione di gran lunga più breve di quella che è  in grado di causare una scottatura. La soluzione è quella di non esagerare e seguire semplici regole basilari: non esporsi al sole nelle ore centrali  della giornata, usare un’ adeguata protezione solare secondo il proprio fototipo, se si utilizza una protezione molto alta (spf 50+) diminuirla gradualmente quando dopo varie esposizioni inizia la produzione di melanina, in modo da non ostacolare la penetrazione degli UV nell’epidermide e quindi consentire la formazione di livelli adeguati di vitamina D attiva, seguire un’alimentazione ricca di sostanze anti-ossidanti e se necessario ricorrere a specifici integratori.

 

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