Corteo regionale per la vita contro l’aborto

Al corteo regionale per la vita contro l’aborto di Sabato 10 ottobre, ore 16.30, ci saranno anche Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa e Padre Maurizio Patriciello, parroco di Caivano. Per un giorno Milano e Caserta sfileranno insieme per la vita e saranno meta di gruppi pro -life provenienti anche da altre province del Sud. Sabato 10 ottobre p.v., infatti, a partire dalle ore 16.30, si terrà anche a Caserta il Corteo nazionale per la vita contro l’aborto. Un appuntamento organizzato dal comitato No194, in collaborazione con il Movimento per la Vita di Napoli, il C.I.F., Alleanza Cattolica, Giuristi per la Vita, Infanzia da Vivere Parco Verde di Caivano, Comunità Luigi Del Prete di Frattaminore, Una speranza per l'infanzia. Saranno presenti inoltre rappresentanti del Rinnovamento dello Spirito Santo, di Azione Cattolica e Boy Scout. Tra i partecipanti al corteo anche Mons. Angelo Spinillo,vescovo di Aversa e Presidente, per il sud, della Conferenza Episcopale Italiana, don Maurizio Patriciello parroco di Caivano, don Antonello Giannotti parroco del Buon Pastore a Caserta, la prof.ssa Rosa Marzullo Presidente Regionale del Centro Italiano femminile, il dott. Raffaele Mazzarella Direttore del  “Festival della vita”, l’avv. Fabio Candalino dei Giuristi per la vita il dott. Roberto Pugno di Alleanza Cattolica. Il corteo prevede il Raduno alle ore 16.00, in Piazza Vanvitelli e l'arrivo in Piazza Dante. ”Quello di sabato 10 ottobre – spiega il preside Paolo Mesolella, coordinatore casertano del movimento, è un corteo per dire un forte SI alla Vita e un NO fermo alla legge 194, legge ingiusta e assassina che ha causato dalla sua entrata in vigore ad oggi oltre 6 milioni di bambini soppressi nel grembo materno. Legge che ci rende complici di questi delitti in quanto commessi nei nostri ospedali e pagati con i soldi delle nostre tasse. La legge 194 è una legge che d’altra parte non ha eliminato la piaga degli aborti clandestini che, solo in Italia, sono oltre 30 mila all’anno. A dimostrazione del fatto che la legalizzazione dell’aborto non ha per nulla sconfitto la piaga della clandestinità, ma ha aggiunto ad essa, un altro male legalizzato. L’aborto, del resto non è privo di oneri per lo stato se si pensa che è gratis per le donne che devono abortire, ma costa fino a 5 mila euro per i contribuenti”.

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