Consumo di carne e tumore

L’OMS, l’associazione mondiale della sanità, dopo un’analisi degli studi presenti in letteratura sulla correlazione tra cancro e alimentazione, afferma  che la carne conservata ha un potere cancerogeno al pari del fumo di sigaretta e dell’arsenico e inserisce la carne rossa nella categoria “probabilmente cancerogena”.
In realtà, nonostante ciò abbia scatenato solo ora polemiche e allarmismo mediatico, da anni numerosi studi scientifici e alcuni professionisti del settore confermano quest’ ipotesi.
Al di là dei preconcetti, le ricerche storiche ci suggeriscono che fino a centinaia di migliaia di anni fa la nostra alimentazione era quasi esclusivamente vegetale, i cibi animali consumati erano principalmente insetti e larve. In effetti, non possediamo caratteristiche anatomiche e fisiologiche né dei carnivori né degli erbivori (“Il grande libro dell’ecodieta” C. Guglielmo 2005).
Tra i primati, i più simili all’uomo, sono gli scimpanzé che seguono una dieta quasi esclusivamente vegetale con l’introduzione di minime quantità di cibi animali, come: insetti, animali di piccola taglia e uova. Il loro fabbisogno nutritivo sembra essere molto simile al nostro, i nostri antenati seguivano un’alimentazione simile  (“Il grande libro dell’ecodieta” C. Guglielmo 2005).
Dal 1950 ad oggi il tutto è stato totalmente stravolto, sono diminuiti gli alimenti vegetali ed è aumentato notevolmente il consumo di carne di mammifero di grosse dimensioni e latticini, oltre ad un cambiamento a livello della qualità dei cereali consumati. Ed è in questo momento storico che si sono diffuse patologie e fattori di rischio un tempo molto rari (“Il grande libro dell’ecodieta” C. Guglielmo 2005).
Gli studi che confermano l’effetto dannoso di una dieta basata prevalentemente sul consumo di carne e che dimostrano i benefici  di una dieta basata esclusivamente su alimenti vegetariani/vegani sono tantissimi. Ne cito solo alcuni più recenti che mettono in evidenza la correlazione tra consumo di carne e tumore:
In uno studio pubblicato questo mese,  Ottobre 2015 (Red and processed meat, nitrite, and heme iron intakes and postmenopausal breast cancer risk in the NIH-AARP Diet and Health Study. Inoue-Choi M, Sinha R, Gierach GL, Ward MH. 2015), si dimostra la correlazione tra consumo di carne rossa e lavorata e cancro al seno, molto probabilmente a causa del  ferro eme che è un potente ossidante e dei nitriti che sono tossici per l’uomo.
Nello stesso mese è stato pubblicato uno studio condotto in Australia che dimostra la correlazione tra il consumo di carne rossa e lavorata ed il tumore al colon-retto (Cancers in Australia in 2010 attributable to the consumption of red and processed meat.. Nagle CM, Wilson LF, Hughes MC, Ibiebele TI, Miura K, Bain CJ, Whiteman DC, Webb PM. 2015).
In un ulteriore lavoro è stata fatta una ricerca analizzando tutti gli studi condotti fino al 30 Novembre 2014 sulle cause di morte per rischio cardiovascolare e cancro ed è stata individuata la corrispondenza tra alto consumo di carni rosse, di carni lavorate e la mortalità per cancro e per patologie cardiovascolari (Red and processed meat consumption and mortality: dose-response meta-analysis of prospective cohort studies. Wang X, Lin X, Ouyang YY, Liu J, Zhao G, Pan A, Hu FB. 2015).
Un altro studio, dimostra che una dieta vegetariana riduce l’incidenza di fibroma uterino, grazie all’elevato consumo di frutta e verdure crocifere (Vegetarian diet and reduced uterine fibroids risk: A case-control study in Nanjing, China.Shen Y, Wu Y, Lu Q, Ren M. 2015).
Inoltre, uno dei più grandi studi epidemiologici, denominato progetto EPIC  (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), che nasce con lo scopo di individuare una correlazione tra alimentazione, stile di vita e cancro, ha stabilito una correlazione positiva tra il consumo di carni lavorate, carni rosse e cancro, in particolare si parla di cancro al colon-retto.

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