Giornata internazionale contro la violenza alle donne

Milioni di donne nel mondo sono vittime di violenze domestiche: schiavizzate in matrimoni forzati, comprate e vendute per alimentare il mercato della prostituzione, molestate sul luogo di lavoro, stuprate o mutilate nell'intimità da pratiche arcaiche. E sempre più spesso a infliggere la violenza sono padri, mariti, amici, compagni o conoscenti. La violenza contro le donne è una profonda violazione dei diritti umani, ad oggi probabilmente la più diffusa, non riconducibile (non sempre, almeno) a fattori sociali, economici, razziali, religiosi. Si tratta di un fenomeno trasversale, che assume forme e manifestazioni diverse, con costi umani, sociali ed economici inaccettabili. Perché il fenomeno – in continua crescita – venga efficacemente contrastato, occorre che la condanna sia unanime, così come l'azione e la mobilitazione. In occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne, sancita dall'Onu nel 1999, in ricordo delle tre sorelle Mirabal, deportate, violentate e uccise il 25 novembre 1960 nelle Repubblica Dominicana, si è svolta a Roma il 21 novembre, un'assemblea per discutere le proposte sul Piano d'azione pluriennale contro la violenza alle donne e per l'orientamento sessuale. Al dibattito, organizzato dalla ministra per i Diritti e le pari opportunità, hanno partecipato esponenti istituzionali, dei movimenti, dei centri antiviolenza, delle associazioni, del mondo sindacale e della cultura.

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