Cittadini infuriati. Primo cittadino in gravi difficoltà

Riesplode la guerra  dell’acqua, travolto Giaquinto. E’ un momento decisamente non felice per il sindaco di Caiazzo. Tutti contro di lui: commercianti, cacciatori, disabili, genitori di un bambino vittima di un pauroso incidente(caduta cancello)- avvenuto nei pressi di una struttura sportiva comunale,  cittadini della Caiazzo city- che mai hanno amato quel primo cittadino venuto da lontano. Dalla pianura di Cesarano, piccola comunità indicata come Milano all’ingresso di Caiazzo, su un mega cartello stile autostrada. Un sindaco in gravi difficoltà- rimasto solo(con tutte quelle deleghe!)- alla guida del Titanic di Piazza dei Martiri Caiatini, prossimo ad affondare. Che predica male e razzola peggio. Insorge contro Poste Italiane e Telecom, non riuscendo- proprio lui, a garantire nemmeno l’acqua potabile(diventata bollente)- che l’ha “ustionato”(e zittito) violentemente- dopo vari passaggi sui media nazionali- che verosimilmente continueranno dopo la riesplosione di questi giorni -della – Jihad dell’acqua. Le bugie hanno le gambe corte! Tutti i nodi vengono al pettine. Per quattro anni – ha dormito sugli allori, con la complicità dell’inesistente opposizione-il geometra Stefano Giaquinto, da quattro anni sindaco di professione-che evidentemente ha sottovalutato il problema acqua- invocato dai cittadini di San Giovanni e Paolo.  Un problema vecchio- che era risolvibile- con i sei miliardi(vecchio conio)- finanziati alcuni  anni fa. Bastava, forse- costruire una vasca più grande? Ma lui ha preferito fare le grandi opere. Chissà perché?  “L’ufficio del sindaco- raccontano alcuni caiatini- da anni- è stato trasformato in una classe scolastica. La quinta A- di un istituto tecnico.  Tutti rampanti- “Renzo Piano”(ndr.accostamento irriverente)- in carriera- responsabili- anche dei lavori fatti dalle massaie caiatine!  Tutti d’accordo. Sincronizzatissimi.  A fare “scherzi” – stile Amici Miei- in testa l’amato e venerato capoclasse. Nel finale del film di Monicelli, c’è, però, un epilogo amaro. Gli “scherzi”-si sa- non sempre finiscono bene. Quattro anni di scherzi, di guasti, sperpero di soldi pubblici, senza un provvedimento impopolare, quattro anni di colate di cemento, di colline spazzate via.  Queste cose- ai caiatini sono note- con il problema acqua- determinanti per mandare a casa, chi crede di camminare sull’acqua.

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