Il fumo e le donne

Secondo alcuni dati significativi del Rapporto sul fumo in Italia rivela che negli ultimi 20 anni il numero di fumatrici è cresciuto di quasi il 20% invece quello dei fumatori è rimasto stabile, addirittura diminuendo del 1%. Questi dati ci fanno notare come la percentuale nel gentil sesso sul totale dei fumatori è in aumento e la quota delle grandi fumatrici, che consumano più di 20 sigarette al giorno sia triplicata. Molti studiosi sostengono che il fumo femminile è visto come una sorta di soluzione per le donne che non si sentono appagate sessualmente per cui diventano accanite fumatrici anche perché con il fumo questi desideri sessuali vengono soddisfatti essendo la nicotina eccitante solo in piccole dosi. Infatti nei monasteri di clausura del XVI secolo si davano ai giovani novizi grandi quantità di tabacco al fine di ottenere una specie di risveglio dei desideri sessuali. Oggi sono state evidenziate le principali patologie che potrebbero colpire maggiormente le fumatrici, ma purtroppo si pensa pure che l'elenco delle patologie sia sempre in continuo aggiornamento. Sicuramente la patologia più seria è il tumore in tutte le sue manifestazioni come il cancro ai polmoni, il cancro all'utero in quanto il fumo inibisce le difese immunitarie e facilita la moltiplicazione di virus, come il Papova Virus, implicati nella genesi di questa patologia, poi il cancro alla laringe, alla lingua, all'esofago, alla vescica e ai reni. Inoltre le patologie polmonari e la bronchite, sono ad alto rischio nelle donne fumatrici. Un altro effetto del fumo è quello di anticipare la menopausa di 1 o 2 anni e determinare velocemente l’osteoporosi aumentando il rischio di fratture. I ginecologi sono sempre più concordi nel chiedere alle donne di astenersi dal fumo durante la gravidanza per non rischiare di avere una serie di complicazioni come una più probabile gravidanza extrauterina rispetto alle donne non fumatrici, le cellule uovo possono rimanere in uno stadio immaturo, la morte improvvisa del bambino nell'utero materno ed infine i componenti del tabacco attraverso il feto potrebbero danneggiare il feto. Però tutti coloro che desiderano smettere di fumare o solo di limitarsi nel fumo possono trovare aiuto presso dei Centri Antifumo del SSN, i quali sono in continuo aumento, dedicati alla cura del tabagismo e dei problemi fumo-correlati. Quando pochi anni fa c’è stato l’avvento delle sigarette elettroniche si pensava che ci fosse stata una drastica riduzione del fumo in Italia ma non è stato così probabilmente per interessi economici ma anche perché molti fumatori non hanno modificato le loro abitudini tabagiche ma anzi aggiungendo l'uso della sigaretta elettronica come l’e-cig (la più utilizzata è quella contenente nicotina con vapore e aromi) allo stesso numero di sigarette tradizionali fumate. Concludiamo ricordandovi che “smettere di fumare non solo allunga la vita ma ne migliora anche la qualità, sia per chi fuma che per chi gli sta vicino”.

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post