Bambini costretti ad elemosinare

L’avvicinarsi delle festività natalizie spinge molti bambini extracomunitari a chiedere l’elemosina subendo i rigori del freddo. Lungo le strade di Bellona, e di tanti altri paesi vicini, si ripete la stessa scena che suscita tanta tenerezza: bambini di ogni età che allungano la mano per ricevere “un soldino”. Sono rumeni, bulgari, albanesi, macedoni, croati ed africani che, seduti presso le chiese, i bar, i ristoranti, i cinema, con voce implorante, cercano di intenerire i passanti. Sono bimbi che dovrebbero andare a scuola, ma i loro genitori, per necessità, hanno trasformato in “mendicanti”. Abbiamo colloquiato con un giovane bulgaro, Michael Milonic, che ha riferito: ”Sono stato a Milano per alcuni mesi ma, i miei genitori, a causa del troppo freddo preferirono scendere al sud dell’Italia. Qui abbiamo incontrato altri connazionali e tanti amici i quali si sono adoperati per darci ospitalità. Un gesto che ha commosso noi tutti. Purtroppo siamo costretti ad elemosinare per poter comprare un tozzo di pane. Il Natale si avvicina e anche noi vorremmo celebrarlo “a stomaco pieno”. Dormiamo in cinque in una stanza senza calore e la sera, quando tutti siamo a casa, la nostra preoccupazione è di avere qualcosa sul tavolo, almeno per i più piccini. Mentre colloquiamo con il giovane Michael, passa un suo connazionale. Costui si ferma presso un vicino ristorante e comincia a soffiare in un flauto, mentre suo figlio si avvicina agli avventori per chiedere l’elemosina. “Tutti noi, come puoi vedere, mi dice Michael Milonic, viviamo una vita fatta di privazioni e, se riusciamo a guadagnare un po’ di pane, dobbiamo ringraziare i benefattori che capiscono le nostre disagiate condizioni. Mi è stato riferito che molte parrocchie organizzano un cenone per noi extracomunitari e sono certo che, solo così, anche per noi sarà un buon Natale!”

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