Un colpevole impunito

Il 23 settembre 1943 i tedeschi a Torre di Palidoro, vicino Roma, fucilarono il brigadiere dei carabinieri Salvo D’Acquisto che ,per salvare la vita dei suoi concittadini,si assunse la responsabilità per l’uccisione di un militare germanico. Dopo una feroce rappresaglia , furono catturati 23 uomini per essere fucilati nei pressi di una fossa da essi stessi scavata. La notizia si diffuse in paese ed il brigadiere D’Acquisto, in servizio presso la locale caserma ,recatosi sul luogo dove si sarebbe consumata l’uccisione,chiese all’ufficiale tedesco la liberazione degli ostaggi assumendosi la responsabilità di quanto era accaduto. Con questo gesto eroico, il sottufficiale salvò la vita di 23 persone innocenti. Fra questi un ragazzo, Angelo Amodio, ultimo testimone del sacrificio di Salvo D’Acquisto. La scorsa settimana Angelo, all’età di 81 anni, ha lasciato questa vita ma resta la sua testimonianza: “La notizia che il brigadiere D’Acquisto aveva preso il nostro posto ci lasciò stupefatti ed increduli. Mentre mi allontanavo dalla fossa sentii una voce gridare: “Viva L’Italia!” e seguì una scarica di mitragliatrice . Mi voltai di scatto e vidi il brigadiere cadere riverso nella fossa da noi scavata su ordine dei tedeschi”. Per tale gesto eroico a Salvo D’Acquisto fu riconosciuta la medaglia d’Oro al Valor Militare .Da ciò scaturisce una considerazione. Anche a Bellona il 6 ottobre 1943 fu ucciso un soldato tedesco e la mattina del 7 ottobre 1943,il comando ordinò una rappresaglia. Furono catturati circa 200 uomini raccolti nella Cappella di S. Michele e da qui , a gruppi di dieci, alle prime ore della mattina, furono condotti presso una cava e mitragliati. I bellonesi ,fin dal 7 ottobre 1943, hanno sempre conosciuto il nome del colpevole, Francesco Cafaro, che visse indisturbato fino all’età di 85 anni . Se costui , dopo un attento esame di coscienza , avesse compiuto lo stesso gesto del brigadiere D’Acquisto presentandosi al comando tedesco, avrebbe salvato la vita di 54 innocenti cittadini: sacerdoti. professionisti, impiegati lavoratori e giovani uccisi per una colpa non commessa.

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