Intervista a Salvatore Conese

Nella seguente intervista, torna ad esprimersi Salvatore Conese, il giovane, disabile per un incidente e soprattutto per un misterioso caso di malasanità, autore dello sconvolgente e contemporaneamente delicato libro "Il Fiore dell'agave", proposto per la lettura in molte scuole. Nel 1991, infatti, Salvatore, ora residente nel pavese, di origine pugliese, era precipitato da una finestra dell'ospedale dove era ricoverato, nonostante fosse emiplegico e dopo la somministrazione di un sedativo oggi vietato, e  soprattutto, dopo la lite con un infermiere che lo aveva apertamente minacciato di morte, dopo che lo stesso Salvatore si era lamentato con un medico per i modi brutali e disattenti di tale infermiere. Nel seguente dialogo, in particolare, Salvatore analizza l'inciviltà dovuta allo scarso supporto economico verso persone con disabilità, congenita o sopravvenuta, anche alla luce di un accentuarsi della pressione di Equitalia sulla sua famiglia; al riguardo, per chi ritenesse di offrire delle donazioni, si fa presente che il codice IBAN di Salvatore Conese sia il seguente:  IT50Q0306909542100000001174 (sua tutrice è la madre Teresa, in quanto Salvatore, a causa della paralisi, non può più apporre una firma).  Ultimamente, la situazione economica della famiglia Conese si è aggravata, anche perchè  la pedana che lo solleva e lo carica nel mezzo non è più idonea, secondo quanto fatto presente anche alla sua ASL di competenza. Tale sollevatore gli permetteva di entrare nel mezzo che lo portava a fare le visite, ad uscire e trovare un po' di sollievo: tuttavia non è più agibile, appunto e va sostituito.. La questione non è facilmente risolvibile, in quanto la Regione  risarcisce del 60% che, però,  rimborsa dopo due anni dall'acquisto della nuova pedana, mentre il restante 40% è a proprie spese. La ditta specializzata dove montano le pedane, non vuole aspettare i tempi della Regione, mentre la famiglia Conese ha quasi 11.000 euro da anticipare in contanti a lavoro finito: circostanza assolutamente problematica, data la situazione. Tra pochi giorni, Salvatore Conese  dovrà fare altre visite,  ed attualmente non può essere caricato sul furgone perchè la pedana  va, appunto, sostituita: non può, infatti, sollevarsi, perchè  la sua carrozzina non entra,  siccome perchè la pedana è più piccola. Inoltre, Salvatore Conese approfondisce anche il tema, forte e delicato insieme, dei modi per aiutare una sessualità possibile di persone disabili: ad esempio, con la figura professionale dell'assistente sessuale per disabili, in diversi Paesi esteri riconosciuta; si tratta non di prostituzione, ma di una persona competente in questioni sanitarie che possa aiutare la persona disabile a svolgere alcuni atti cui altrimenti sarebbe impossibilitata (ad esempio, nel caso di tetraplegia, neanche le mani si possono muovere: questa è, ad esempio, la condizione di Salvatore Conese). Anche nella disabilità grave, infatti, non manca necessariamente la sensibilità ed una certa funzionalità sessuale. Soprattutto, nel discorso di Salvatore Conese continuano a fiorire l'impegno, per cambiare le cose,  e la speranza in un futuro diverso. Per chi volesse contattarlo, per ulteriori notizie su un possibile aiuto, psicologico ed, eventualmente, non solo, si fa presente che il suo indirizzo e-mail è il seguente: turi.conese@hotmail.it .
Ricciardi:  "Puoi descrivere quali siano le maggiori difficoltà economiche cui vada incontro chi sia colpito da disabilità rilevante, oltre che in generale,  anche facendo riferimento al tuo caso specifico? In che modo, a tuo avviso si potrebbero migliorare tali situazioni, cercando una situazione di maggiore giustizia sociale?"
Conese: "Tutte le persone colpite di disabilità, hanno, come problema primario, il fattore economico. Si analizza la gravità della disabilità assegnandole gradi di percentuale, cioè  in base alla menomazione che eventualmente hai, quindi alla disabilità viene stabilita  una valutazione in percentuale, retribuita con una pensione e secondo me…  è del tutto errato il giudizio di valutazione. Poi lasciami dire che molti di coloro  che hanno fatto queste valutazioni devono essere ricoverati al reparto di sanità e igiene mentale. Anche perchè non si capisce perchè per le persone che all'improvviso siano state colpite da disabilità, sia per problemi esistenziali, che per quelli accidentali, non venga stabilito un reddito di sopravvivenza adeguato. Cercherò di farti capire meglio:  la valutazione economica di queste pensioni viene tutt'oggi effettuata al contrario, cioè, non si capisce perchè, molto ridicolmente, uno più disabile grave è, meno viene aiutato e supportato. Vado a spiegare meglio portandoti come riferimento la situazione personale, e che vale anche per  tante altre famiglie con in casa un persona non autosufficiente, con disabilita del 100%:  ogni difficoltà ricade sulla famiglia, ed  incombe nel portare avanti un disabile, facendo in modo, così, di non pesare economicamente su uno Stato politico assente: è alle famiglie che  dobbiamo in gran parte la sopravvivenza, se non in quasi tutto.  Tutto ciò, quando poi coloro che gravano e pesano  sugli italiani,  per le loro inadempienze e per il troppo ricco stipendio, sono proprio i politici. Bisogna  fare capire l'ingiustizia che la classe politica il più delle volte "corrotta e ladra" compie, verso gli italiani e sopratutto verso i "disabili italiani"… cioè, non si capisce perchè, molto schifosamente, un disabile Italiano, e in questo caso io disabile grave, debba, con molta fatica, trovare il modo, come per grazie ricevute, di andare avanti, anche grazie alle donazioni di qualche buona e umana persona fa, e di arrivare a fine della seconda settimana del mese con €286 di pensione, quando va bene, mentre tanti politici si arricchiscono. Inoltre,  un disabile con invalidità di 60% prende quasi €500, un altro come me, con disabilità del 100%, non autosufficiente, invece, a stento, non riesce  ad arrivare neanche a più di €286 di pensione al mese… Loro (i politici), ti dicono e ci raccontano, o ci fanno vedere, che si spendono per le famiglie indigenti, ma tralasciando il fattore di  avere in casa un disabile, quello del problema  di fare figli quando non si ha un lavoro che li garantisca come mantenerli, o il caso pensionati ultra 70enni che con pensioni ridicole non riescono a mangiare. Così  loro, i politici, ci raccontano poi che, a volte, non riescano a trovare soldi per garantire una sopravivenza agli esseri umani, in questo caso italiani, ma poi giudicate voi e fate le vostre valutazioni, e anche a chi di dovere,  consigliate un esame di coscienza, rivolto ai nostri "politici", i quali riescono a trovare i 40 euro al giorno e quindi ad arrivare al mese 1200 euro, per un immigrato straniero;  in tanti casi gli aiuti economici li hanno le persone sbagliate:  violentatori, assassini, delinquenti, ubriaconi e in mezzo anche qualche "terrorista" e poche volte i soldi vanno a poveri cristi, profughi immigrati che veramente scappano dalla fame assoluta. Ditemi voi se non è più il caso di incominciare a fare i giusti controlli che tutti sappiamo, e a cambiare questi politici che non riescono a garantire una sopravvivenza a noi, ma riescono a darla a chi non la merita… Ecco, spero tanto di essere riuscito a farti capire il mio stato d'ingiustizia che ho da più di 26anni.  Io e tante altre famiglie che non sono sufficientemente supportate, sia economicamente che fisicamente, nel portare avanti in casa un familiare con disabilità al 100%, ringraziamo Dio, di poter stare almeno tra i  propri familiari, e per il  non essere stati parcheggiati in una struttura, che il più delle volte si rivela un "lager".  Al riguardo, vediamo i servizi televisivi che vanno fortunatamente in onda in tv da tanti anni; del resto, ne so qualcosa anche di mio, perchè io sono stato a mia  volta preso personalmente di mira da coloro che, negli ospedali, nei nosocomi o nelle strutture dovrebbero prendersi cura amorevolmente dei pazienti, e farlo per le persone, in primis, e solo  poi per lo stipendio. Propongo a chi di dovere, che, chi si sospetta maltratti fisicamente un individuo in difficoltà, venga per legge controllato, facendo mettere telecamere a circuito chiuso nei reparti dove si trattano le persone con varie patologie gravi; nel caso di violenze filmate, credo  che si debbano riportare le immagini alla questura di zona o a quella più vicine. In questo modo, penso che si riuscirà,  con la prova acquisita dalle telecamere, a fare anche dei licenziamenti in tronco, con sanzioni civile e penale a chi viene beccato in flagrante;  naturalmente, tutto ciò dovrà avvenire con le supervisioni della polizia e dei carabinieri, per intervenire il più rapidamente possibile." Ricciardi: "I rapporti affettivi e di coppia sono un'esigenza per le persone con disabilità, e non meno che per le altre: puoi renderci partecipi di più di questa situazione? Ed hai mente qualche possibilità per rendere più vivibile, potenzialmente, questa possibilità per chi sia in tali condizioni? Una condizione di vita difficile ma non impossibile…"
Conese: "Riguardo il modo per  alleggerire tutti  coloro colpiti, o per nascita o per postumi incidentali, da una disabilità, che li ha fatti piombare all'improvviso in una non autosufficenza, sì, qualcosa si può fare, in modo da  alleviare di molto una condizione così difficile di soppravvivenza. Come? Ti domanderai e vi domanderete: ebbene, facendo in modo che, la propria disabilità possa quanto meno fatta pesare meno, anche sotto l'emozione dei rapporti affettivi fisici e mentali di coppia che, sono un'esigenza per le persone comuni e per quelle disabili, e che possono  essere vissuti meglio. In che modo? Creando anche, ad hoc, un servizio di persone retribuite per aiutare le esigenze fisiche, sessuali e mentali del disabile.
Introduzione e quesiti di Antonella Ricciardi, Intervista realizzata nel maggio-giugno 2016

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post