Collettiva “Essentia rerum”
L’arte incontra il Bosco di San Silvestro con la collettiva “Essentia rerum”. Il real casino borbonico, fattoria del re collegata alla sontuosa reggia vanvitelliana di Caserta, apre dunque le proprie cantine all’arte contemporanea sabato 11 giugno alle ore 10,30.
A progettare l’evento è stato l’artista Sergio Gioielli che ha pensato a un’esposizione innovativa e partecipata, invitando a sua volta trentaquattro artisti a lui più vicini per rapporti amicali, collaborativi, storici, ma non necessariamente per affinità linguistiche o formali. In mostra ci sono dunque trentaquattro trittici eseguiti su carta, nel formato di 10 x 15 cm ciascuno. Ogni trilogia si compone di un lavoro realizzato da Sergio Gioielli, di uno dipinto dall’artista invitato e di un terzo compiuto a quattro mani da entrambi. Curatore dell’iniziativa è il critico Enzo Battarra che scrive: “Nasce così un sorta di rete artistica, con le sue regole ben precise, con la sua struttura modulare, il suo ritmo compositivo. Sergio Gioielli incontra il Bosco di San Silvestro, ci entra con il corpo e con la mente, lo vive. È Oasi WWF, ma è soprattutto oasi intellettiva e figurata, zona protetta dalle intemperanze umane. Sergio incontra l’Oasi e l’Oasi entra in lui, con i suoi colori, le sue forme, i suoi richiami, i suoi segni e segnali, le sue fantasie. Stimola visioni ma anche ideazioni, e soprattutto progetti, non quelli individuali, bensì collettivi, partecipati, inclusivi. Nasce così Essentia rerum, invito alla partecipazione, rituale artistico collettivo. Si è quel che si è, si è essentia, ma lo si è di concerto con tutto ciò che vive intorno, che può circondare il singolo. Ogni essenza vive in combinazione con i propri affetti, con le persone care, con coloro con cui si condivide una passione, ma vive anche in combinazione con tutto il mondo, con tutte le creature, le persone, gli animali, la vegetazione, così come con gli oggetti, con la memoria diffusa che pervade l’agire quotidiano”.
L’allestimento è basilare nella messa in atto del progetto. A curarlo è l’art director Massimiliano Sbrescia, pronto a trasformare le cantine reali in un luogo contrassegnato dalla storia, ma al tempo stesso in uno spazio dove le pareti si abbattono e la natura circostante irrompe nel chiuso. Battarra aggiunge: “Il mondo esterno si proietta all’interno, felicemente lo contamina. Il meraviglioso naturale si salda con il fantastico che nasce dalla creazione pittorica. Ogni artista è un artefice magico, ma qui si tratta di vivere in simbiosi a due a due e al tempo stesso di essere partecipi di un universo policromo formato da trentaquattro unità visive. Questo è stare dentro l’oasi”.