Ministro Alfano: “gli agenti portino armi di ordinanza anche fuori dagli incarichi specifici”
Il Coisp: Mancano le tutele quando si opera in servizio. Figuriamoci fuori dagli incarichi specifici. Nella lunga intervista rilasciata agli organi di stampa, tra gli altri argomenti, il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, ha affrontato il delicato tema del pericolo terrorismo che ormai affligge quotidianamente l’Europa. Nelle more il titolare del Viminale riferiva di una novità contenuta all’interno dell’ultima circolare inviata a Prefetti e Questori delle province italiane, ossia di invitare tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine a portare l’arma in dotazione anche fuori dagli incarichi specifici e dall’orario di servizio, con sollecito alla vigilanza.
Su queste dichiarazioni del Ministro Alfano è intervenuto Giuseppe Raimondi, Segretario Generale Regionale del Sindacato Indipendente di Polizia COISP, il quale ha dichiarato: “ Le parole del Ministro Alfano, circa l’invito a noi tutori dell’ordine pubblico a portare l’arma in dotazione anche fuori dall’orario di servizio e dagli incarichi specifici, mi lasciano interdetto. Partendo dal presupposto che un poliziotto lavora 24 ore, e non lo dico a cuor leggero, ma con dati oggettivi alla mano e con numeri certi , riguardo agli interventi ed arresti effettuati da colleghi che seppur liberi dal servizio e magari in compagnia dei propri cari, non esitano ad intervenire in presenza di reati, spesso ponendo a repentaglio la propria incolumità. Una considerazione diventa d’obbligo – prosegue Raimondi -. Proprio in questi giorni è tornato d’attualità il discorso sull’introduzione del reato di tortura, reato che di fatto imbavaglierebbe le forze di Polizia che si trovano già di per sé ad intervenire senza protocolli operativi stabiliti. Immaginiamo se uomini in abiti civili, poliziotti o carabinieri , intervenissero armi in pugno. Per sconfiggere o quanto meno tamponare il terrorismo sia interno che esterno, ma anche per combattere la micro e macro criminalità, occorrono strategie serie, occorre considerare la Sicurezza quale investimento e quindi rivedere gli stipendi delle forze dell’ordine , mortificate da ormai quasi un decennio, occorre dotare gli uomini e le donne della Polizia di Stato e di tutto il Comparto, di divise, di mezzi , occorre che gli uffici siano dignitosi, nel rispetto della dignità e della professionalità di chi ci lavora. Invitiamo – conclude il leader regionale del Coisp – Renzi ed Alfano ed il Governo tutto a studiare strategie valide nella lotta al terrorismo perché la Sicurezza dei cittadini non ha prezzo e quindi risulta impossibile ed impensabile farlo a costo zero”.