Ciao Gennaro

E’ davvero difficile per un amico parlare dell’amico scomparso. Sembra di imbalsamarne il ricordo, di musealizzarlo, per trasferirlo ai posteri e, quindi, accettarne una seconda volta la dipartita.
Una vena malinconica ci attraversa tutti in questa triste serata di agosto.
Domenica 7 agosto 2016,  Gennaro D’Onofrio ha terminato la vita terrena per andare a cavalcare nell’immensa prateria del cielo. Ebbene, Gennaro ci ha preceduti perché da lassù vuole prodigarsi per rendersi utile quando anche per noi arriverà il fatidico giorno. Lui, sempre disponibile a venirci incontro in ogni occasione, è andato ad aspettarci per facilitare il nostro trapasso. In tutto ciò devo riuscire a trovare le parole giuste per la mamma Maria Cafaro, per il papà Mario, per la moglie Annalisa Salerno, per i figli Mario e Martina, per le sorelle Mirella e Pina e per tutti coloro, e sono tantissimi, che hanno voluto e continueranno a voler bene a Gennaro. A tutti costoro sono vicino come Lui è stato sempre vicino a me. Lui riusciva ad invogliarmi a continuare il cammino intrapreso oltre mezzo secolo addietro. All’occorrenza mi proteggeva contro le continue illazioni che facilmente venivano dette al mio indirizzo. Gennaro, tu riuscivi in tutto ciò ma io non riesco a fare lo stesso per te ed ora che tutto ti è permesso, cerca di dare consolazione a tutti i tuoi cari che non riescono a capacitarsi di quanto accaduto. Gennaro ha calcato le orme paterne offrendo tutta la sua vicinanza agli indifesi e agli oppressi.
Quanto accaduto a Bellona:
NON CI SONO PAROLE!
Non ci sono parole per mamma Maria e papà Mario come riuscire a confortarli?
Cosa poter loro dire? Ebbene, quando muore un genitore si resta orfano, quando muore un compagno si resta vedova, quando muore un figlio:
NON CI SONO PAROLE!
Ciao Gennaro, tu sai che ti vogliamo tutti bene.

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