Donna uccisa a Sant’Antimo, Sgambato replica a Carfagna
"I frequenti episodi di femminicidio sono una tragedia di questi nostri anni. Riconoscerlo è un dovere, ricordarlo una premessa per porvi rimedio. Lascia, però, perplessi che le accuse al governo provengano da una ex ministra, membro di un esecutivo che per molti anni ha proposto un'immagine assolutamente deteriore e deleteria delle donne. Oggi il volto delle donne italiane nel mondo è rappresentato da Bebe Vio, qualche anno fa dalle Olgettine. Il cambio culturale mi pare sia partito proprio da qui". A dichiararlo l'On. Camilla Sgambato, componente della VII commissione Cultura, Scuola ed Istruzione, a commento delle dichiarazioni rilasciate su diversi organi di stampa dalla deputata di Forza Italia, Mara Carfagna.
"I femminicidi e le altre forme di violenza sulle donne sono anzitutto reati e come tali devono essere trattati. La legislazione penale deve essere adeguata (molto è già stato fatto anche nel recente passato, specie a partire dalla ratifica della Convenzione di Istanbul nel 2013) e pienamente attuata.
Nella violenza sulle donne c’è – come è stato detto autorevolmente e spesso – anche una componente culturale e relazionale, un analfabetismo emotivo e affettivo, che spinge uomini adulti a considerare le donne come oggetti di possesso, cose di disponibilità esclusiva, delle “non persone”.
Su questo aspetto la comunicazione istituzionale, da un lato, e la scuola, dall’altro, possono fare molto anche nel solco della Convenzione di Istanbul.
Quanto alle scuole, già nella legge n. 107 del 2015, al comma 7 e comma 16 dell’art. 1, si stabilisce che tra gli obiettivi dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche vi deve essere lo sviluppo delle competenze di cittadinanza attiva e democratica, l’educazione alle differenze, la consapevolezza dei diritti e dei doveri e il rispetto della legalità. Già entro questo quadro e nell’esercizio della loro autonomia, le scuole italiane devono farsi carico di una linea formativa che aiuti a estirpare vecchi stereotipi e a promuovere il valore della dignità dei ragazzi e delle ragazze.
Ed anche per questo, nel comma 124 e 125 dell’art. 1, si prevede che nell’ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio diventi obbligatoria, permanente e strutturale e, inoltre, che le attività di formazione siano definite dalle singole istituzioni scolastiche coerentemente con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
In tal senso, per la realizzazione del Piano nazionale di formazione è stato previsto uno stanziamento di 40 milioni di euro annui a partire dal 2016.La Commissione cultura della Camera dei deputati intende dare il suo apporto a questo processo e, su sollecitazione di diversi gruppi parlamentari, ha avviato l’esame di diverse proposte di legge sull’educazione sentimentale (o ai sentimenti). Queste proposte sono – con diversi strumenti – volte a inserire tra le materie e i materiali di studio dei nostri ragazzi, l’educazione affettiva e di genere", fa notare la parlamentare del Partito Democratico.
"Con la discussione che si avvierà, il Parlamento darà quindi il suo contributo fattivo e informato perché sia posta fine a questa terribile scia di violenza. Inoltre, il Governo ha istituito la commissione che dovrà valutare i progetti di attuazione del piano anti violenza che mette a disposizione 12 milioni di euro per il contrasto alla violenza sulle donne. Infine, nella Legge di Bilancio è previsto uno stanziamento di ulteriori fondi per sostenere e rilanciare i piani antiviolenza", conclude Sgambato.