Il Comune ri-assume dipendente dimessosi e parente di un consigliere
Dal prossimo 2 gennaio 2017 la dotazione organica del Comune di San Nicola la Strada si arricchisce di una nuova unità lavorativa. Nuova per modo di dire visto che la signora MOTTA Rosa, già dipendente di questo Ente, a decorrere dal 1° aprile 1980, aveva interrotto in maniera assolutamente volontaria il suo rapporto di lavoro con il medesimo Comune di San Nicola la Strada a far data dal 10 marzo 2010 (ricevendo anche la liquidazione), ma la stessa, con nota prot. 10713 del 25 giugno 2014, chiedeva di essere re-integrata a tempo pieno nell’organico del personale. Sulla ri-assunzione della predetta dipendente, che solo per un fortuito quanto inaspettato gioco del destino, risulta essere una parente del Consigliere comunale del Partito Democratico (partito alla guida dell’ente di piazza Municipio da giugno 2015) che porta il suo stesso cognome, sono molti a NON essere d’accordo su questa ri-assunzione. Sula ri-assunzione, l’ARAN, con nota Pec del 9 luglio 2014 prot. 12197/2014, in riscontro ad un formale quesito inviato dall’Ente circa la possibilità della ricostruzione del rapporto lavorativo di cui trattasi, interrotto a seguito di dimissioni volontarie, rinviava agli orientamenti applicativi RAL 432/ RAL 434/ RAL 435/ RAL 436 e RAL 437, da cui, a seguito di consultazione, si evinceva, tra l’altro,: “… riteniamo utile ricordare che, anche nell’ambito della nuova disciplina contrattuale, non esiste un diritto del lavoratore ad ottenere la riammissione ma solo quello a presentare la relativa domanda; l’atto di riammissione(non si tratta di un provvedimento amministrativo ma di un atto gestionale adottato con la capacità ed i poteri del privato datore di lavoro) dipenderà esclusivamente dalle autonome valutazioni discrezionali del datore di lavoro pubblico, sempre che vi sia l’effettiva disponibilità di un corrispondente posto vacante in organico”. Dunque, la ri-assunzione è solo merito del primo cittadino che ha ritenuto indispensabile la professionalità della nuova già ex dipendente che ha la qualifica di Istruttore, categoria C1 (ex 6^ livello) e che viene assegnata all’Area 1: Affari Generali, Istituzionali, Servizi Sociali, Commercio e Servizi Demografici, di cui è dirigente la dottoressa Anna Maddalena PASQUARIELLO. Atteso che questo ente versa in stato di dissesto finanziario, i cittadini avrebbero compreso se fosse stato assunto o ri-assunto un Vigile Urbano, atteso che la Polizia Municipale ha in organico un numero di vigili che si contano sulle dita di una mano, ma tant’è. Più di una persona a mezzo chat ha chiesto all’ex consigliere comunale, nonché giurista ed economista aziendale, Enrico NUZZI qualcosa in proposito: “…….. voglio precisare” – aveva scritto Nuzzi – “che già il 29/08/2016 Homer aveva postato un avviso! C’è una delibera che parla di riassunzione! Da mia memoria non ricordo che nel periodo 2011/2014 qualche dipendente sia stato licenziato per giusta causa o giustificato motivo e che a seguito di un contenzioso un giudice abbia “sentenziato” la riassunzione dello stesso, ne tanto meno, dagli atti che ricordo, lo stesso sia avvenuto per il periodo 2006/2011. Devo ritenere: 1°) La delibera di giunta reca un errore. 2°) La delibera di giunta è fatta nel modo corretto. Nel 1° caso essa va corretta. Nel 2° caso il problema diventa più serio! Non essendoci contenziosi in atto con dipendenti licenziati, ripeto dal 2006 al 2016, ritengo che si parla di dipendente che dimessosi dal lavoro ed avendo ricevuto anche le spettanze di TFR (liquidazione) vuole rientrare al lavoro! Tra il periodo 2011/2014, ricordo di alcuni dipendenti che si sono dimessi dal lavoro ma per raggiunti limiti di età e dopo il brindisi e saluti hanno lasciato il lavoro per godersi il meritato riposo! Ed allora a chi è diretta questa delibera? Strano che lo rilevi solo io! Tutti i consiglieri sia di maggioranza che di opposizione nulla fanno per capire? Chiedere quale criterio, legge od eccezione è stata adottata per riassumere tale persona? Io personalmente aggiungo una domanda: ma chi è? Lo fate sapere anche ai cittadini che dello stipendio e dei contributi di costui se ne devono fare carico?”. Ora sappiamo a chi si riferiva Nuzzi. Con delibera di Giunta Comunale nr. 112 del 11.11.2016 la giunta ha definito il fabbisogno del personale per il triennio 2017-2019 e le modalità di reclutamento del relativo contingente: una unità con la qualifica di istruttore categoria C1 con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, mediante ri-assunzione per l’anno 2017. Poiché trattasi di ri-assunzione si vuole riassumere un dipendente che si è dimesso. Tale possibilità è prevista dalla normativa vigente a condizione che non siano trascorsi cinque anni dalle dimissioni volontarie. Il dipendente il cui rapporto di lavoro si sia interrotto per effetto di dimissioni può richiedere, entro cinque anni dalla data delle dimissioni stesse, la ricostituzione del rapporto di lavoro. Aggiungasi che vi sono sentenze del TAR e della Cassazione che affermano “….. Non esiste un diritto del lavoratore ad ottenere la riassunzione”. Non solo, ma si deve motivare l’apporto notevole che apporta l’assunzione del lavoratore dimessosi. Sulla questione ri-assunzione di una ex dipendente si è espresso nelle scorse settimane anche Vincenzo Battaglia, commercialista: “A proposito della delibera di ri-assunzione di un dipendente comunale adottata dall'attuale amministrazione, anch'io, come Enrico Nuzzi, ritengo che la delibera faccia acqua da tutte le parti e per ragioni diverse ed ulteriori rispetto alle censure sollevate dall'amico Enrico. Quello che mi preme sottolineare è un dato politico: il sindaco Marotta è dall'inizio del suo mandato che si lamenta che, rispetto ai suoi predecessori, ha a disposizione “solo” 4 dirigenti mentre, sempre a suo dire, prima il numero dei dirigenti operanti nel comune di San Nicola era molto più elevato (ha parlato in qualche occasione, addirittura, di 9 dirigenti) e dopo che fa? Procede alla assunzione o meglio ad una ri-assunzione di un dipendente di categoria C1 e non di categoria D necessario per ricoprire il ruolo di dirigente (o per meglio dire di responsabile apicale)?. Allora di cosa ha bisogno il comune di un generale o di un caporale? E soprattutto rispetto a prima si risparmiano ben 5 stipendi di dirigenti che possono utilmente essere utilizzati per migliorare le strade, i pali della pubblica illuminazione ecc. Inizia a stancare questo atteggiamento di una amministrazione che invece di trovare delle soluzioni innovative e diverse non fa che piangersi addosso. San Nicola merita di più”.