Sempre più uno sfacelo la sanità campana

In questi ultimi giorni si sta assistendo a una vera e propria crisi sanitaria della nostra Regione in quanto il caso dell’Ospedale di Nola di questi giorni non è un caso isolato ma è solo un’ennesimadimostrazione dello sfascio della sanità campana. Anche se il flusso degli accessi ai pronto soccorso degli Ospedali sia aumentato a causa del fattore influenza che ha colpito la maggior parte dei cittadini, soprattutto i bambini, e allarme meningite scattato in tutto il paese non si possono verificare casi di malati curati a terra per carenze di posti letto e personale o altre persone che rimangono in barella ad attendere una risposta persino 48 o 72 ore. Questo sovraccarico eccezionale di malati non avrebbe dovuto creare dei disagi anche perché il sovraffollamento dei pronto soccorso durante le feste è un tema conosciuto da molti anni e per cui il tempo per potersi organizzare c’era. Adesso non si può venire a dire che la giornata di sabato scorso all’Ospedale di Nola sia stata un caso di affluenza eccezionale a causa del picco di neve e freddo poiché le crisi dovute ai picchi influenzali le conosciamo con grande anticipo. Quindi una macchina organizzativa della sanità campana che deve cambiare passo per non vedere più situazioni di pazienti sdraiati a terra o di abbandono dei malati lasciandoli privi di assistenza e non cercando di dare le responsabilità di tale accaduto a medici, infermieri e operatori che lavorano nei nostri Ospedali cercando sempre di fare il loro lavoro nel miglior modo possibile. I medici e infermieri a Nola non hanno fatto altro che prestare soccorso cercando di rimediare, in un modo o nell’altro, all’assenza di strutture invece di lasciare un malato privo di assistenza. Il direttore sanitario dell'ospedale di Nola, Andrea De Stefano ha commentato sull’emittente televisiva Canale Salute che ha preferito curare le persone a terra piuttosto che non dare loro assistenza anche perché uno di quei malati era in arresto cardiaco, ma che dovevamo fare senza letti né barelle, mandarla via? Si è eseguita la defibrillazione sul pavimento pur di salvare la vita com’è accaduto invece, un altro malato a terra era stato messo in posizione antisoffocamento perché era in preda al vomito. In ospedale abbiamo 15 barelle, 10 delle quali al pronto soccorso, e sabato ne abbiamo 'sequestrate' due alle autoambulanze per far fronte all'emergenza venutasi a creare sabato scorso''.Oltre a tutto erano state fatte già richieste di ulteriori attrezzature, oltre a quelle predisposte, per tale Presidio Ospedaliero da parte del direttore sanitario nei mesi precedenti all’accaduto di sabato scorso. Infatti, anche in tal caso vi è stato il solito “scarico barile” da parte dei politici come quello del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, con la procedura di sospensione dei responsabili del pronto soccorso e del presidio ospedaliero di Nola (il direttore sanitario dell'Ospedale di Nola, Andrea De Stefano, il responsabile del pronto soccorso, Andrea Manzi, e il responsabile della medicina d'urgenza, Felice Avella). Si sarebbe dovuto di elogiare per l’ennesima volta questi medici che hanno fatto il proprio dovere eseguendo fronte a un surplus di lavoro sempre in condizioni ai limiti della normalità per carenze persistenti di attrezzature, per tagli della sanità e carenza di medici e di personale che creano dei continui disservizi in tutti gli Ospedali di Caserta e dell’Azienda Ospedaliera della nostra regione. Se il Presidente Vincenzo De Luca fosse stato lui il primario cosa avrebbe fatto al loro posto? Avrebbe rimandato i pazienti a casa? Le colpe devono partire dai vertici delle istituzioni e del sistema sanitario anche perché gli atti e i piani amministrativi per migliorare le condizioni degli Ospedali in Campania erano stati fatti ma la nostra politica, come è nel suo solito, non ha saputo realizzare e verificare che questi piani di organizzazione fossero attuati. E’ stato chiesto un intervento immediato alla Direzione Generale dell’ASL e della Commissione Straordinaria dell’Azienda Ospedaliera in modo tale che possa organizzare meglio tutti i Pronto Soccorsi per potenziare le strutture con maggior numero di personale medico data l’emergenza in atto. Come sempre adesso la politica vorrebbe agire, a danno avvenuto, cercando soluzioni buone e momentanee solo per far apparire gli interessi politici. Andiamo a cercare per primo i colpevoli tra chi a gestito la sanità della Campania…

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