Contro la legalizzazione dell’eutanasia:nessun compromesso!

Nel silenzio quasi generale, la Camera dei Deputati si avvia a discutere e ad approvare una proposta di legge che, dietro le rassicuranti espressioni "consenso informato" e "Dichiarazioni Anticipate di Trattamento" nasconde una esplicita e brutale legalizzazione dell'eutanasia delle persone deboli e malate, anche senza o contro il loro consenso.
Tra pochi giorni giungerà in Aula un testo, approvato da un Comitato Ristretto, il cui effettivo contenuto è taciuto, ma che è necessario che tutti conoscano.
 Il Comitato Verità e Vita ha inviato a tutti i Parlamentari un'analisi approfondita del Progetto di legge e la mette a disposizione sul proprio sito internet.
Con i prossimi Comunicati Stampa si metteranno in evidenza i punti salienti del provvedimento.
Li enunciamo:
la soppressione di Eluana Englaro diventa il modello adottato dalla legge: il tutore potrà far morire il soggetto incosciente negandogli, oltre che le terapie, anche il cibo e l'acqua;
sarà possibile determinare la morte di neonati prematuri o disabili o affetti da malformazioni impedendo ogni trattamento intensivo neonatale;
anziani in stato di demenza, soggetti incapaci o privi di coscienza potranno rimanere senza le terapie necessarie per mancanza di consenso, così da giungere alla morte. Questo è il fulcro della proposta: rendere possibile la morte procurata di tutti i soggetti "imperfetti" o "inutili" alla società, se non addirittura "costosi" per la società e per i loro familiari. Una possibilità che riguarda tutti noi che, prima o dopo, avremo a che fare con malattie serie o l'età avanzata. La proposta di legge non dà nessuna garanzia di cure adeguate. Le Disposizioni Anticipate di Trattamento funzioneranno solo a senso unico: permetteranno di interrompere le terapie anche salvavita, ma non obbligheranno i medici a proseguire in tali terapie. Il principio del consenso informato, così come scritto nella proposta, e le Disposizioni Anticipate di Trattamento si risolveranno in un inganno per coloro che vi ricorreranno: la proposta non garantisce la libertà effettiva e un'informazione adeguata per chi firmerà questi fogli che potranno trasformarsi in vere e proprie condanne a morte. Questo risultato sarà ottenuto con la garanzia per i medici di non avere nessuna conseguenza, né civile né penale. La posta in gioco è molto alta: tutta la cultura basata sulla solidarietà costruita nei secoli con tanto impegno e sacrifici rischia di essere immolata sull’altare dell’individualismo più esasperato e dell’utilitarismo. La dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana, sul cui rispetto si fonda la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo rischia di essere totalmente calpestata rendendo la vita umana anche dopo la nascita non più indisponibile. Sotto il velo di una presunta pietà e di una morte dignitosa si cela il progetto di poter decidere arbitrariamente il momento della morte di una persona, finora ignoto a tutti tranne nei casi in cui qualcuno decideva di porre fine violentemente alla vita di un’altra persona (omicidio) o di se stesso (suicidio). Contro questa proposta occorre una presa di posizione dura basata sulla verità del suo contenuto totalmente inaccettabile e che non può non condurre i Parlamentari rispettosi della vita e della Costituzione ad una opposizione decisa, senza la ricerca di nessun compromesso Il Comitato Verità e Vita è una Associazione aconfessionale e apartitica. Inizia la sua attività il 28 febbraio 2004 – a seguito dell’approvazione della legge 40/2004 Sulla fecondazione extracorporea –  presenta il Manifesto-Appello “Una legge gravemente ingiusta: la verità sulla fecondazione artificiale ‘in vitro’ ”. Pubblica nel gennaio 2010 il Manifesto Appello “Contro la legge sul testamento biologico. Contro ogni eutanasia.”
Sede legale: Mura di Porta Massimo D'Azeglio, 4; 40136 Bologna (BO)
Telefono:  392 340 3020 Fax: 05119902255 Codice Fiscale: 91025100065 – C.C.P.: 67571448  
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