Attività Carabinieri Caserta

I Carabinieri della Sezione Operativa del Reparto Territoriale di Aversa hanno tratto in arresto, nella flagranza del reato di      , PETRILLO Antonio, cl. 79, di Aversa, in atto sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.G.. I Militari dell’Arma, nel corso di una perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto e sequestrato grammi 113 di sostanza stupefacente del tipo “hashish” e grammi 1,16 di sostanza stupefacente del tipo “marijuana”, suddivisi in dosi, nonché materiale vario per il confezionamento dello stupefacente. L’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

I Carabinieri del Comando Stazione di Trentola Ducenta hanno eseguito un’ordinanza di sostituzione della misura degli arresti domiciliari con la custodia in carcere, emessa dal Tribunale di Napoli Nord – ufficio G.I.P., nei confronti di MARCHESE Giuseppe, cl. 98, del posto. Il provvedimento è scaturito da approfonditi accertamenti, svolti e comunicati all’Autorità Giudiziaria dagli stessi militari dell’Arma, che hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico del predetto in ordine ai reati di tentato omicidio, detenzione abusiva e porto illegale di arma bianca. In particolare, il MARCHESE, in data 19.01.2017, armato di coltello, evadeva dal proprio domicilio per poi accoltellare un 19enne cittadino rumeno, procurandogli lesioni al braccio destro. L’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
 
I Carabinieri della Sezione Radiomobile del Reparto Territoriale di Aversa, presso locale casa circondariale di Sant’Angelo dei Lombardi (Av), hanno dato esecuzione al “provvedimento di esecuzione pene concorrenti”, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord – ufficio esecuzioni penali, a carico di SCOGNAMILLO Francesco, cl. 94 di Calvizzano (Na), già detenuto per altra causa. Il 23enne dovrà espiare la pena complessiva di anni 5, mesi 6  e giorni 7  di reclusione, per reati di rapina, evasione e maltrattamenti in famiglia, commessi nella provincia di Napoli tra il 2011 e 2015.
 
I Carabinieri della Sezione Operativa del Reparto Territoriale di Aversa, in Sant’Antimo, hanno eseguito un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di un 39enne del luogo. Il provvedimento è scaturito dalle reiterate minacce e molestie compiute dall’uomo, a partire dal luglio 2016, in danno della ex convivente. L’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Napoli – Poggioreale.
 
I Carabinieri della Stazione di Marcianise (CE), in via Santa Maria degli Angeli a Capodrise (CE), hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli, nei confronti di Santonicola Armando, cl. 1946, del luogo.
L’uomo dovrà espiare la pena residua di anni 5, mesi 11 e giorni 15, oltre alla multa di euro 3.200,00, poiché ritenuto responsabile di estorsione e rapina in concorso, con l’aggravante dell’utilizzo del metodo mafioso.
Santonicola Armando è stato accompagnato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

I Carabinieri della Stazione di San Nicola la Strada (CE), in via grotta di quel centro, hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli nei confronti di Caserta Rosa, cl. 1983, del luogo. La donna dovrà espiare la pena residua di anni 10 e mesi 8, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, poiché ritenuta responsabile di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, con l’aggravante dell’utilizzo del metodo mafioso. Caserta Rosa è stata accompagnata presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
 
I carabinieri della Stazione di Marcianise (CE), in via Santella di quel centro, hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli nei confronti di Valentino Lorenzo, cl. 1985, del luogo.
L’uomo dovrà espiare la pena residua di anni 11 e mesi 4, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, poiché ritenuto responsabile di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, con l’aggravante dell’utilizzo del metodo mafioso.
Valentino Lorenzo è stato accompagnato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
 
Ieri, presso le case circondariali di Piacenza e Santamaria Capua Vetere e in Marcianise, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta e personale della locale Questura hanno dato esecuzione, rispettivamente, ad un ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti di BUTTONE Maria cl. 1959 e BELFORTE Salvatore cl. 1985  e degli arresti domiciliari nei confronti di e Golino Alessandra cl. 1986.  I tre, ritenuti responsabili di concorso in estorsione continuata, con l'aggravante dell’aver commesso i fatti col metodo mafioso ed al fine di favorire l’organizzazione camorristica dei “Belforte”, operante in Marcianise (CE) e comuni limitrofi, sono già state oggetto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ed eseguito dai militari del citato reparto e da personale della Questura di Caserta, lo scorso 19 gennaio. Il Tribunale Partenopeo, con l’odierna misura cautelare, ha pienamente accolto le risultanze investigative dei Carabinieri, maturate nell’ambito di una complessa attività d’indagine protrattasi per diversi mesi ed articolatasi in numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, servizi di appostamento, perquisizioni locali e personali.
Le attività degli inquirenti hanno avuto origine dalla scarcerazione di BUTTONE Maria, moglie dello storico capo Clan BELFORTE Domenico, detenuto in regime di cui all’art. 41/bis ord.pen, avvenuta nell’aprile 2016.
In particolare, la donna, già detenuta anch’ella al regime cui all’art. 41/bis ord. pen., era stata sottoposta agli arresti domiciliari in Marcianise.
A seguito della scarcerazione, BUTTONE Maria, la quale ha sempre partecipato al sodalizio criminoso, organizzandone ogni attività criminale e fornendo nel tempo un apporto attivo, soprattutto nei periodi di assenza dei massimi vertici del clan, ha ripreso la gestione delle attività illecite della famiglia, impiegando come esecutori il figlio BELFORTE Salvatore, e la compagna di quest’ultimo, GOLINO Alessandra.
Le investigazioni hanno consentito di accertare come il ritorno in libertà della donna abbia fatto rinnovare nella popolazione di Marcianise timore, rispetto e quindi soggezione nei confronti dei componenti di tale sodalizio camorristico, che non ha mai perso il controllo “criminale” del territorio.
Lo dimostrano, infatti, gli episodi contestati ovvero alcune estorsioni poste in essere dalla coppia, su indicazione della madre di Salvatore, nei confronti di imprenditori locali.

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