Recensione dei libri: ”La Rivoluzione Della Bertulina” e: “Le vacanze di Ciuchina la topina”
Ho letto con passione e divertimento questa breve storia: ”La Rivoluzione Della Bertulina,” edita dalla casa editrice Montedit, narrata con pungente verve e delicata ironia dall’autrice Maria Denis Guidotti. Partendo da un evento storico, la narratrice ci introduce in un periodo del passato, che attraverso vicende che risalgono al Medio Evo ci conducono fino ai giorni nostri. La storia narra della scomparsa e poi del ritrovamento, anche in senso simbolico, della Bertulina. Per scoprire che cosa sia la Bertulina, sia come oggetto fisico che come simbolo, bisogna attendere la fine del racconto. La trama è semplice, ma non manca di colpi di scena e di improvvise scoperte, sempre raccontate sul filo della verità storica e dello sberleffo. Già dall’inizio della narrazione con i nomi affibbiati a due dei protagonisti della vicenda: Giovanni Bragabruciata e Roberta Rompirotula, si avverte l’atmosfera di ironia e leggerezza che l’autrice intende fornire della sua opera. In verità, la vicenda è maledettamente seria, riguarda una tradizione storica della città di Cremona. Partendo dalla città eterna, con continui romandi storici al passato, gli avvenimenti raccontati, inseriti in un tempo presente, prendono forma, significato e sostanza. Alla fine si scopre che la Rivoluzione della Bertulina avvenuta in tempi passati, è ancora oggi in pieno svolgimento, almeno questa è l’idea che ne ho tratto leggendo questo spassoso breve romanzo. Non svelo nulla di più. Né della trama, né dei personaggi, poiché lascio al lettore scoprire cosa si nasconde dentro questa “Rivoluzione della Bertulina.” Della stessa autrice ho letto anche la favola dal titolo:” Le vacanze di Ciuchina la topina”, edito dalla casa editrice Giovannelli Edizioni. In questa storia della topina Ciuchina si narra delle avventure eroico-comiche di una famiglia di topi a spasso per il Mare Nostrum, a bordo di una barca a motore, dove accadono ogni sorta di intoppi. La Ciuchina durante questa breve vacanza insieme alla sua famiglia e al suo amico e capitano di bordo, Capitan Tappo Sorso, ci fa assaporare alcuni luoghi incantati delle nostre bellissime coste. E’ una favola che può essere considerata adatta ai bambini, ma al suo interno si possono ritrovare, nascosti dentro un linguaggio fiabesco, indizi che riguardano noi tutti, bambini e adulti. Specialmente quando siamo alle prese con le nostre vacanze, nella speranza di rilassarci e divertirci, e invece spesso ritorniamo più stanchi e depressi di quanto eravamo partiti, pieni di voglia di scoprire paesaggi unici e incontri speciali. Sia nel primo romanzo che nella seconda favola, il linguaggio è semplice e lineare, però, non scade mai nella banalità. L’autrice mostra la sua vena altamente ironica con indubbio talento per le storie brevi e accattivanti. Consiglio la lettura di entrambe le opere a persone che intendono trascorrere qualche ora in compagnia di personaggi spassosi, ma allo stesso tempo pieni di significati simbolici collegati alla vita quotidiana di tutti gli uomini. Mi Complimento con la scrittrice in attesa di poter leggere qualche sua opera di maggiore respiro.