Biotestamento, la discussione parte alla Camera ma l’Aula è semivuota

In un'Aula della Camera, praticamente semideserta, si apre la discussione sulle legge del cosiddetto Biotestamento. Il provvedimento si compone di sei articoli. Affronta i temi del consenso informato, regolandone le modalità di espressione e di revoca, della legittimazione ad esprimerlo e a riceverlo, ambito e condizioni, e delle disposizioni anticipate di trattamento con le quali una persona può indicare le proprie volontà sul fine vita. Un argomento tornato fortemente all'attenzione dell'opinione pubblica dopo la disperata morte, in Svizzera, del DJ Fabo. E proprio chi lo ha accompagnato in questo viaggio,( e per questo motivo è indagato per istigazione al suicidio, ovvero il tesoriere dell'”Associazione Luca Coscioni”, Marco Cappato), è stato tra i promotori del sit-in andato in scena davanti a Montecitorio. "Se oggi siamo giunti a questa giornata è anche grazie a Fabo ed alla sua storia”. Cappato dice di aver sentito alcuni dei contrari affermare che “bisognava resistere alla pressione emotiva” creata anche da mass media, che non si decide sull'emozione dei casi individuali. Ma l’Associazione Luca Coscioni si sta battendo da dieci anni per un risultato. "Il primo rischio è non arrivare in tempo perché la legislatura è nella sua parte finale e le persone che sono contro proveranno ad allungare i tempi per fare in modo che neanche in questa legislatura si arrivi a termine con questa legge", aggiunge Cappato. Per questo invita tutti a "non farsi illusioni", annunciando che nel frattempo l'associazione continuerà a dare una mano a chi lo chiederà, perché "non si possono attendere i tempi della politica".
Presente alla manifestazione anche Mina Welby, moglie di Piergiorgio,  che chiede ai parlamentari di "mettersi una mano sul cuore", perché "sono quelli che devono favorire una legge che tuteli la nostra dignità".

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