Fabio Pisacane: dal buio della malattia al premio come calciatore dell’anno

Giocatore dell’anno, simbolo di coraggio, forza e determinazione nella lotta a una malattia rara: la sindrome di Guillain-Barrè. Questa la motivazione con cui il The Guardian, noto quotidiano inglese, incorona Fabio Pisacane come calciatore dell’anno 2016. Il difensore napoletano, oggi in forza al Cagliari, esordì in Serie A a 30 anni con la maglia rossoblu del team isolano, contro l’Atalanta. Un esordio che, per certi versi, segna un vero e proprio miracolo. Non solo sportivo, ma umano.
Cominciamo dall’inizio, da quando Pisacane vestiva la maglia del Genoa nel settore giovanile. Una mattina, il difensore napoletano si svegliò e scoprì, improvvisamente, di non riuscire a muovere nemmeno un muscolo del suo corpo. Era totalmente paralizzato. Dopo gli esami clinici, i medici emisero una diagnosi terribile: sindrome di Guillain-Barrè, patologia rarissima (uno o due casi ogni 100mila individui all’anno) che dopo la paralisi può arrivare a provocare insufficienze respiratorie gravi e disfunzioni del sistema nervoso autonomo.
Sembrava la fine della carriera ma, soprattutto, la fine di una vita serena per il giovanissimo calciatore partenopeo; che però non si perse d’animo. Si sottopose alle cure e, dopo quasi un anno, riuscì a muovere nuovamente, in modo autonomo, i muscoli del proprio corpo. Il ritorno sui campi da calcio avvenne nel 2005/2006 con la maglia del Ravenna, poi col Chievo e infine col Lumezzane.
Nel 2015 Pisacane firma col Cagliari, allora in Serie B. Una stagione positiva, quella della squadra sarda, che è poi culminata con la promozione in A e con l’esordio, per il difensore, nella massima competizione italiana contro i bergamaschi. Il tutto è alla base del premio del Guardian, ad un giocatore ma soprattutto ad un grande uomo che non ha mollato mai.

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