Iniziative per la ricorrenza della festa della Liberazione

Domenica 23 aprile u.s., nell’ambito delle iniziative programmate e poste in essere per il 72° anniversario della Liberazione – 25 aprile 1945 – la Piccola Libreria 80 mq  ha organizzato un “ incontro “ di confronto e di dibattito sui fatti storici che portarono al 25 aprile del 1945 e sul contributo dei Partigiani alla liberazione dell’Italia dalle forze nazifasciste e sul ruolo che questi, con la propria associazione (A.N.P.I.), hanno svolto negli anni del dopo guerra e la funzione che svolgono nell’attuale contesto socio – politico e momento storico.
Luca Barbaro ha presentato, in modo esaustivo e pertinente, le iniziative e le stesse si sono giovate del contributo del prof. Giovanni Cerchia, docente di Storia contemporanea dell’università del Molise e del prof. Agostino Morgillo, presidente della sezione casertana dell’A.N.P.I.
Dalle relazioni dei predetti e dagli interventi dei presenti sono emerse, nella loro profondità e nella loro grandezza, le figure degli antifascisti dell’agro caleno: Benedetto D’Innocenzo di Calvi Risorta e Corrado Graziadei di Sparanise. E’ stato anche rimarcato il notevole contributo di sangue versato dalle comunità di Calvi Risorta, Sparanise, Camigliano, Bellona, Vitulazio e di tanti altri comuni dell’agro caleno nella dura lotta della Resistenza. Al termine è stato rappresentato, teatralmente, previa presentazione sintetica ma organica e aderente agli accadimenti da parte della Prof.ssa Nicolina Migliozzi, il manoscritto di Angelo Capuano (scomparso il 20 gennaio u.s.) “Memorie di guerra e prigionia”, scritto di recente e la cui premessa testualmente recita “Il tempo più bello di ogni individuo è certamente quello della giovinezza. Le prime piacevoli esperienze, i primi sogni, i primi amori fanno sì che il ricordo di quell’età si imprima nell’animo di ognuno e lo accompagni per l’intera esistenza. Non sempre, tuttavia, la naturale nostalgia di quell’aurea età è associata a ricordi altrettanto piacevoli. Purtroppo c’è stato un periodo in cui la parola “giovinezza” era solo il titolo della canzone di un regime che annullò la gioventù, strappò ai giovani sogni e illusioni e, sequestrandoli nel fiore dell’età, li gettò in una dissennata e criminale avventura dalla quale tornarono, quelli che ebbero la fortuna di tornare, vecchi nello spirito e nel morale. Io fui tra questi: non ho avuto la gioventù; i migliori sei anni della mia vita mi furono scippati da quella folle ventata di pazzia. Furono sei anni vissuti sballottato per il mondo, tra paure e pericoli, speranze e illusioni, lutti e dolori. Eppure con l’avanzare degli anni, giunto ormai all’età in cui il passato diventa un unico e nostalgico rimpianto, dal ricordo di quel periodo affiorano persone ed episodi che la memoria ha tenuto in serbo e che suscitano sensazioni di profonda tristezza o di malinconica nostalgia. La guerra sciagurata, in cui fui coinvolto giovanissimo e che mi risparmiò la vita, mi colpì ugualmente in modo crudele, lasciandomi in retaggio il perenne ricordo di amici di me più sfortunati con i quali avevo diviso disagi e speranze, desideri e paure e che ora giacciono in tombe senza nome sperdute nell’immensità di un lontano deserto. La lunga prigionia, trascorsa tra vicende per lo più avverse, raramente fu interrotta da brevi pause in cui la sorte si degnava di immettere un raggio di sole nella triste realtà di una vita desolatamente monotona. Essa, tuttavia, lasciò il nostalgico ricordo di persone ed episodi che è difficile dimenticare; e spesso, con maggiore frequenza avanzando nell’età, sono stato tentato di lasciare una memoria scritta  di queste particolari ed anomale vicende che hanno segnato la mia gioventù. Ho sempre indugiato, sia per una certa naturale indolenza, sia perché non ritenevo che potesse interessare eventuali futuri lettori. L’avvicinarsi, purtroppo, del fatale momento dopo il quale finirebbe ogni possibilità, mi ha finalmente indotto ad affrettarmi nell’affidare ad un documento scritto quello che altrimenti finirebbe con me. Può sempre succedere, mi son detto, che in un tempo a venire, qualcuno, frugando in vecchi scaffali, possa trovare un ingiallito documento e, spinto dalla curiosità, leggere di vicende riguardanti un avo lontano di cui, forse, ignorava il nome e l’esistenza”.
Ad assistere alla rappresentazione sono intervenuti i familiari di Angelo Capuano: le figlie Maria Gemma e Anna Maria ( Antonella è volata al Cielo il 13 marzo u.s. ), i generi Vincenzo, Pasquale e Gino e gli adorati nipoti.
Gli attori , bravi e coinvolgenti,  sono stati Nicola Bonaccio e Marika Pitocchi.
Angelo Capuano, insieme a Cassio Izzo, è fondatore a Calvi Risorta, alla fine degli anni ’40 del secolo scorso, del Partito Socialista Italiano e per l’affermazione degli ideali socialisti profonde il suo impegno nel campo politico-amministrativo e sociale.
Un plauso ed un ringraziamento va ai giovani che gestiscono, con impegno e lungimiranza, la Piccola Libreria 80 mq, che con le loro iniziative hanno onorato la memoria di quanti hanno perso/donato la propria vita per assicurare alle future generazioni pace e democrazia.

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