Ben presto potremmo essere in grado di predire il diabete di tipo 1

Uno studio condotto dai ricercatori italiani dell’Università Campus Bio-Medico di Roma in collaborazione con la Queen Mary University of  London, pubblicato anche su alcune riviste scientifiche di diabetologia, ha portato alla scoperta di un anticorpo in grado di predire l'insorgenza della forma di diabete di tipo 1, ossia il “diabete dei bambini”, nei soggetti sani. Questo lavoro scientifico, condotto sotto la guida del Prof. Paolo Pozzili, ordinario di Endocrinologia e Malattie Metaboliche presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma, si è basato su dati ricavati da un importante studio “ABIS” (All Babies in Southeast Sweden) condotto dall’Universita' di Linkoping, che ha valutato l’incidenza di sviluppo del diabete di tipo 1 su oltre 17mila persone che sono state monitorate con prelievi ematici eseguiti periodicamente, fin dalla nascita. Questi campioni di siero di questi soggetti sono stati analizzati poi dai ricercatori italiani per verificare l'eventuale presenza nel sangue di un particolare bio-marcatore, che si basa sull’insulina ossidata ovvero “arrugginita” da radicali liberi dell’ossigeno che si generano nel corso del processo infiammatorio, insieme con altri quattro tipi di bio-marcatori "standard", da sempre utilizzati per la diagnosi del diabete di tipo 1. Sono risultati positivi all’auto-anticorpo il 91 per cento dei soggetti che avevano sviluppato il diabete di tipo 1 e per cui si è valutata l’efficacia di questo nuovo bio-marcatore sui soggetti sani, seguiti fin dall’età neonatale, riconoscendo nello stesso tempo che questa particolare insulina modificata costituisce un nuovo target della risposta autoimmune nel cosiddetto diabete dei bambini. In un prossimo futuro si potrà indicare un caso di diabete di tipo 1 in base alla presenza nel sangue di quest’auto-anticorpo, denominato oxPTM-INS-Ab, e questo nuovo auto-anticorpo potrebbe divenire un importante alleato per riuscire a prevedere quali sono le persone più a rischio di contrarre questa forma di diabete, finora non diagnosticabile in tempo utile per evitare gravi danni alle cellule beta del pancreas. I ricercatori, adesso, sono al lavoro per rendere questo test con prelievo di sangue disponibile nel più breve tempo possibile.  Sarà uno specifico dosaggio immunoenzimatico, che rientra in quelli del tipo ELISA (Enzyme-Linked Immuno-Sorbent Assay o saggio immuno-assorbente legato ad un enzima), metodo d’analisi immunologica più pratico ed economico rispetto al dosaggio radioimmunologico necessario per gli altri bio-marcatori fino ad oggi utilizzati per la diagnosi del diabete di tipo 1.

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