Lottizzazione Michitto, il comune si costituisce in giudizio

La lottizzazione dell’area cosiddetta “Michitto” evoca, nei cittadini sannicolesi amanti del verde pubblico, che mal hanno sopportato la massiccia cementificazione della città dal 2001 in poi, ricordi e pensieri che mal si conciliano con la figura del costruttore edile in generale che qui è stato sempre equiparato al “diavolo in persona”. La zona “Michitto”, infatti, è quell’area che si trova a ridosso della caserma dei carabinieri in Via Milano ed all’ufficio postale di Via Torino. fu per anni oggetto di contestatissime prese di posizione da parte degli ambientalisti e del centrosinistra, in particolare l’allora DS, durante infuocati consigli comunali, perché chiedevano una diversa soluzione per la zona. purtroppo, l’allora “plenipotenziario” dell’epoca, il temutissimo sindaco Angelo Antonio Pascariello, andò avanti per la sua strada e diede il via all’opera di cementificazione più massiva che i sannicolesi potessero ricordare. ora, a distanza di anni (stiamo parlando della prima consiliatura del sindaco Pascariello) la zona assomiglia sempre di più ad una “casbah nordafricana” (tipo quella che si trova nel centro di Algeri e che ricordiamo nel celeberrimo film “Totò le mokò”) visto che i palazzi costruiti sono uno a ridosso dell’altro, tanto che la gente può guardarsi negli occhi solo affacciandosi alla finestra, senza alcuna possibilità di privacy se non munendosi di tende che coprano tutti i balconi. La zona Michitto, insieme all’ex area 167, fu oggetto di due ricorsi al TAR CAMPANIA che ebbero esito negativo. Infatti, le sentenze del TAR Campania furono esaminate e respinte al mittente dall’ottava sezione composta dal presidente, Evasio Speranza, e dai componenti Luigi Domenico Nappi e Carlo Bonauro, mentre l’avvocato difensore del comune di San Nicola la Strada era quello dello studio dell’avvocato Andrea Abbamonte. Fu un duro colpo per tutti i partiti di centrosinistra che avevano sostenuto politicamente i ricorsi, ma soprattutto per l’avvocato Pasquale Fronzino, ex Diesse e presidente dell’associazione culturale “Pier Paolo Pasolini”, strenuo oppositore a tutte le delibere consiliari aventi per oggetto, appunto, l’area ex 167 e le lottizzazioni Michitto. Con gli ultimi edifici costruiti, sembrava che per i cittadini sannicolesi la questione si fosse definitivamente conclusa e che era ora solo di aspettare che il tempo “cicatrizzasse” l’ampia ferita inferta al suo territorio. Purtroppo, così non è e ci sarà bisogno di lottare ancora a lungo. Il 21 aprile 2017, il Consiglire comunale del Movimento Strada Nuova, Raffaele della Peruta, presento al Sindaco Vito Marotta ed al Presidente del Consiglio comunale, Fabio Schiavo, una interrogazione scritta con la quale portava a conoscenza che “la Crispino Costruzioni, in data 16.01.2017 di cui al prot. nr. 679, aveva richiesto il permesso a costruire in quella zona” e, pertanto chiedeva di conoscere quali provvedimento l’Amministrazione avesse intenzione di adottare. Rispondeva l’Assessore all’Urbanistica, Vincenzo Mazzarella che portava a conoscenza del consigliere della Peruta che “l’area interessata NON risulta essere destinata all’edificazione”. In tal senso si muoveva anche il Responsabile dell’Area 3 Tecnica, architetto Giulio Biondi, che negava la richiesta avanzata dalla Crispino in quanto l’area è destinata alla costruzione di un’area a verde attrezzato e, pertanto, non può essere edificata. Gli avvocati della società non si sono, tuttavia, fermati. Infatti, in data 09.05.2017, prot. gen. nr. 7750, è pervenuto all’Ente ricorso innanzi al TAR per la Campania-Napoli promosso dalla Società INCOM srl in persona del legale rapp.te p.t., Alfonso Letizia, e dalla Società LETIZIA ALFONSO srl in persona del legale rapp.te p.t., Alfonso Letizia, “…per l’annullamento previa sospensione: 1) del provvedimento prot. nr. 4056 del 8.3.2017, a firma del Responsabile dell’Area Tecnica, arch. Giulio Biondi, recante DINIEGO all’istanza di rilascio del permesso di costruire per l’edificazione di un fabbricato da destinare ad attività terziarie; 2) del provvedimento prot. nr. 19431 del 07.11.2016, recante preavviso di diniego ai sensi dell’art. 10-bis L. 241/1990”. Con nota del 01.06.2017, prot. nr. 9255, il Responsabile dell’Area Tecnica scriveva all’Amministrazione evidenziando la necessità di resistere in giudizio. Il Sindaco Vito Marotta ha ritenuto condividere la necessità e l’urgenza per l’Ente di costituirsi in giudizio, al fine di tutelare i propri interessi e le proprie ragioni nella predetta controversia e, poiché la struttura organizzativa del Comune non prevede un Ufficio di Avvocatura interno dotato di avvocato iscritto all’Albo speciale, d’accordo con l’Esecutivo cittadino ha approvato la delibera di G.M. nr. 48 dell’1 giugno 2017 con la quale è stato autorizzato a resistere in giudizio ed ha dato mandato al Responsabile dell’Area 1 per il conferimento dell’incarico al professionista. Bene ha fatto il primo cittadino ad intraprendere la via legale in quanto bisogna sempre avere a cuore il territorio su cui viviamo proprio per trovare quella tranquillità di vita che ci fa sentire a casa nostra. Quando c’è ordine ci sentiamo a nostro agio e possiamo tenere sotto più stretto controllo ciò che ci circonda. Viceversa quando regna il caos, le cose sono meno controllabili e si possono perpetrare abusi.

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