Sindaco Marino vuole costruire sito rifiuti organici a Gradilli
Nuovo attacco alla salute dei cittadini casertani. La Giunta comunale di Caserta, con
deliberazione nr. 112 del 30 giugno 2017, ha approvato lo studio di fattibilità e progetto preliminare di un impianto di trattamento del rifiuto umido, composto dagli elaborati progettuali riportato nell’allegato “A”, per l’importo complessivo 26.482.515 euro e, nel contempo, ha altresì deliberato che “….. 2) in ogni caso, ove le verifiche della localizzazione dell’impianto in zona GRADILLI dovessero risultare positive, l’Amministrazione provvederà a rimodulare la progettazione di cui al punto precedente in base alla nuova localizzazione; 3) istituire, con decreto sindacale e sentito il Presidente C.C., che ne fa parte, un Osservatorio per il controllo delle fasi progettuali e realizzative dell’impianto in oggetto, costituito, senza spese per l’Ente, dal Sindaco o suo delegato, da esponenti dell’Università, due Consiglieri Comunali su designazione del Presidente del Consiglio, e da personalità di rilievo cittadino e nazionale in materia ambientale; 4) dare atto che il R.U.P. è Marcello IOVINO, al quale viene demandata la prosecuzione dell’azione amministrativa procedendo all’adozione degli atti consequenziali e necessari al raggiungimento dell’obiettivo…….”. Il progetto per il trattamento e la gestione dei rifiuti diventa tema di grande attualità in vista di una sito a Gradilli, alle porte di Caserta e ad un tiro di schioppo da Caiazzo. Sul trattamento e la gestione dei rifiuti il PD dimostra ancora una volta la sua scarsa conoscenza del territorio ed una totale mancanza di rispetto nei confronti delle comunità locali che per decisioni così importanti non vengono mai interpellate, come accaduto con San Nicola la Strada, San Marco Evangelista, Recale, Casagiove, quando si è trattato di realizzare un impianto per il trattamento dei rifiuti a “Lo Uttaro” e, poi, a “Ponteselice”. La delibera della Giunta Marino (sindaco di Caserta), che indica la località Gradilli come area per realizzare un impianto per il trattamento di rifiuti organici voluto dalla Giunta regionale targata De Luca è irresponsabile e sbagliata: in zona insistono attività agricole ed imprenditoriali fiorenti la cui economia potrebbe avere ripercussioni notevoli qualora questa decisione fosse confermata. Ci opporremo con tutte le nostre forze affinché sia definitivamente scongiurata questa ipotesi. Con precedente provvedimento nr. 118 del 2 ottobre 2013, la G.C. aveva deliberato, fra l’altro, all’assunzione dei provvedimenti necessari a pianificare la realizzazione di un impianto integrato di materiali riciclabili dal rifiuto indifferenziato e trattamento biologico del rifiuto organico nella zona Lo Uttaro, nel dismesso mattatoio comunale nei pressi dello svincolo ANAS. Nel corso del Consiglio Comunale del 9 novembre 2016, il predetto provvedimento venne ritirato ma l’Amministrazione confermava “….. l’espressa determinazione di realizzare un impianto per il recupero e la valorizzazione energetica della sola frazione umida dei rifiuti con produzione di energia da biogas ed ammendante agricolo. L’Amministrazione comunale di Caserta, forte del fatto che la Regione Campania “…. Intende favorire la realizzazione di un numero adeguato di impianti di trattamento del rifiuto umido al fine di rendere la Regione Autosufficiente in relazione ai fabbisogni del territorio…..”; e forte anche del fatto che nel frattempo il Comune di Caserta è risultato beneficiario di un finanziamento regionale (Decreto nr. 123 del 7 marzo 2017) per la “progettazione e costruzione di un impianto di trattamento del rifiuto umido”…..”, per l’importo complessivo 26.482.515 euro, si è affidata ad ATHENA s.r.l., spin off accademico dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, il cui studio di fattibilità, consegnato in data 23 maggio 2017, prot. nr. 0054590, prevede la realizzazione dell’impianto in zona ASI Ponteselice. Successivamente, l’Amministrazione comunale di Caserta sulla base delle indicazioni scaturite dagli incontri con gli “stakeholders” ha verificato la possibilità/affidabilità della localizzazione dell’impianto in zona GRADILLI, ALTERNATIVA A QUELLA INDIVIDUATA (Ponteselice) che “….. potrebbe risultare condivisibile e definitiva…..”. Dopo aver fallito con Lo Uttaro (sono in atto diversi ricorsi al TAR Campania da parte dei sindaci e delle associazioni), dopo aver preso atto che Ponteselice è comunque inadatta ad ospitare questo obbrobrio (a poche decine di metri dalla Reggia di Caserta), ora il Sindaco Carlo Marino ci prova di nuovo cambiando località, questa volta a GRADILLI. I casertani, e quelli della relativa conurbazione: San Nicola la Strada, San Marco Evangelista, Recale, Casagiove, Castel Morrone e Maddaloni, hanno lottato per anni scongiurando la discarica de Lo Uttaro, ed ora il Sindaco Marino opta per un biodigestore in una località poco visibile, tra il verde della natura, a ridosso del fiume Volturno. La polemica potrebbe superare di gran lunga le divisioni politiche PD-tutti i partiti di opposizione e innescare su più livelli – sociali e culturali – un ben più ampio dibattito considerato che Gradilli rappresenta la congiuntura geografica tra il casertano e l’area del Medio Volturno, e meglio ancora, una delle vie di collegamento tra le grandi aree urbane della Campania e il Matese, ossia quel territorio tanto cercato, tanto apprezzato (poco difeso) dal turismo veloce di cittadini e politici dell’intera Regione. Ma forse è chiedere troppo! I primi ad insorgere, logicamente, i cittadini di Caiazzo e Piana di Monte Verna con la richiesta ai sindaci locali di farsi voce del territorio e quella di istituire un Comitato contro la realizzazione dell’impianto. Infatti, l’area individuata dai tecnici dell’Università è sottoposta a vincolo (vincolo di protezione integrale che risale al 1938) e va, quindi tutelata.
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