I vaccini si potrebbero somministrare in farmacia
Ben presto un emendamento potrebbe autorizzare i medici a somministrare i vaccini anche nelle farmacie oltre alle ASL che in questi anni hanno vissuto una riduzione di personale medico oppure la centralizzazione di più comuni su una sola sede ASL come il caso di Pignataro Maggiore (CE) e di altri comuni italiani comportando molti malcontenti da parte dei cittadini. Finalmente il nostro Stato, come altri paesi europei, potrebbe consentire la somministrazione dei vaccini in farmacia, per incrementare le coperture e agevolare le campagne di profilassi. Il testo dell’emendamento firmato dai senatori D'Ambrosio Lettieri, Mandelli e Rizzotti (Fi), e approvato dalla Commissione Sanità di Palazzo Madama, autorizza i medici a somministrare i vaccini nelle farmacie aperte al pubblico, in spazi idonei e avvalendosi eventualmente di infermieri o assistenti sanitari. Le modalità di somministrazione saranno stabilite con decreto del Ministero della Salute, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Poi dal canto loro, le farmacie dovranno rilasciare ai pazienti vaccinati una certificazione gratuita dell'avvenuta vaccinazione e spedirne una copia all'Asl, allo scopo di assicurare l'aggiornamento del libretto delle vaccinazioni. La Federfarma ha appoggiato con molta soddisfazione l’emendamento che martedì prossimo dovrebbe andare al voto dell'Aula del Senato, quindi andare alla Camera per la seconda lettura. In tal modo si sarebbe più vicini alle esigenze della gente senza affrontare file perenni enormi di persone negli ambulatori delle ASL. E’ in un attimo nelle ASL si potrebbe creare un effetto a imbuto che faccia collassare il sistema di prevenzione non garantendo a tutti il piano di vaccini obbligatorio previsto dal Ministero della Salute. Con la possibilità di somministrare i vaccini in farmacia potrebbe consentire anche alle persone che risiedono in aree isolate o disagiate di poterne beneficiare. La speranza che tale organizzazione pratica delle vaccinazioni venga attuata nel più breve tempo possibile se veramente tutti (si fa per dire) siano d’accordo sull’obbligo dei vaccini. Insomma, occorre un vero e proprio lavoro di squadra su tutto il territorio nazionale per garantire a tutti le vaccinazioni.