The “Getaway World Tour”: la fuga dei RHCP dal mondo della musica?

È nella città di Columbus, Stati Uniti, che ha inizio nel 22 maggio 2016, il tour mondiale della storica band rock americana dei Red Hot Chili Peppers. Il tour, come dichiarato in un tweet dal batterista del gruppo Chad Smith, durerà ben 18 mesi, comprendendo due tappe italiane: a Roma presso l’ippodromo delle Capannelle ed a Milano, nell’ipprodromo di San Siro. L’atmosfera ricorda un’odierna Woodstock: fan di ogni età, provenienti da  svariate città, si radunano nell’erba, sotto gli spalti. Musica, birra, sigarette. Gruppi di amici, coppie di ogni tipo, si uniscono nell’attesa dell’apertura del concerto. La folla milanese alza gli occhi verso il palco, in delirio per l’ingresso del frontman Anthony Kiedis, con le note di Around The world, proseguendo con Snow e Otherside. Chi è però che doma dinamicamente la folla non è il cantante, bensì il bassista Flea, accompagnato dall’energia del precedentemente nominato Chad Smith. Kiedis indubbiamente sottotono, regala costantemente la scena al bassista che, come nell’irraggiungibile periodo d’oro con Frusciante, si lega alla chitarra di  Josh Klinghoffer. Il sospetto di un ipotetico ritiro, aggiunto ad un’aria di spossatezza, è generato dalla dichiarazione di Smith e Flea, che durante un’intervista radiofonica si sono chiesti se fossero in grado di continuare tale tenore di vita, se ne fossero effettivamente saturi. Ciò che è certo è che i Red Hot “non molleranno mai la musica, poiché suonare è la loro vita”, ma questo sarà forse il loro ultimo tour?

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