Siamo sicuri che, dopo i recenti roghi, tutto sia sotto controllo?

Dai rilievi effettuati sull’aria dall’ARPAC e dall’Asl nei comuni interessati dai recenti roghi tossici come quello della Saffa di Marcianise, dell’Ilside di Bellona e il deposito industriale di Expert Mallardo di Pastorano è emerso che l’aria, l’acqua e la terra siano state contaminate da sostanze chimiche molto pericolose. Da queste nubi tossiche sono stati emessi veleni come il toluene (usato generalmente come solvente in sostituzione della benzina), lo xilene (utilizzato come solvente nelle stampanti), la formaldeide (utilizzata come potente battericida). Queste sostanze si sono sprigionate soprattutto in seguito all’ultimo rogo tossico, dato che queste sostanze rivelate erano contenute negli elettrodomestici incendiati nel deposito industriale Expert Mallardo. Sicuramente non sono solo questi i veleni pericolosi che hanno colpito molti comuni dell’agro-caleno poiché non sono state utilizzate neppure le tecniche per rivelare gli ossidi di azoto, monossido di carbonio, benzene, gli idrocarburi policiclici aromatici, i policlorobifenili (PCB), il piombo, il cromo e altre sostanze chimiche pericolose. La perplessità si è avuta nell’immediatezza dei fatti poiché avrebbero dovuto installare più centraline per il rilevamento dell’aria nei punti più strategici dei Comuni interessati da tali roghi tossici e soprattutto nelle aree interessate dagli incendi. Non serve installare solo centraline in posti molo distanti dallo sprigionamento di nubi tossiche. Inoltre si dovrebbe pure provvedere alle analisi dei suoli, alle acque e ai prodotti della filiera agroalimentare per sapere se potremmo assaggiare la frutta e la verdura delle nostre aree.  Il diritto alla “SALUTE” ci deve essere tutelato. I cittadini sono stati avvisati di non consumare frutta e verdura nel raggio di mezzo chilometro dal luogo del rogo, evitare di far mangiare uova locali e formaggi lavorati in queste tre settimane di nubi tossiche. Inoltre è stato pure proibito il pascolo e la raccolta del foraggio nel raggio di tre chilometri. In questo caso i Comuni interessati come Pastorano, Pignataro Maggiore, Bellona, Vitulazio, Capua, Sparanise e Calvi Risorta  devono attivarsi con una serie d’interventi per la tutela della salute dei cittadini e della salvaguardia ambientale. Questo anche a maggior ragione del fatto che la Prefettura ha incaricato ai sindaci delle zone interessate tutto quello che riguarda le operazioni di bonifica e messa in sicurezza di aziende insalubri presenti sul nostro territorio perché la mancata messa in sicurezza di sostanze tossiche, oppure di rifiuti tossici può produrre maxi incendi con emissione in atmosfera di numerosi inquinanti. Non colpiamo ancora la salute di molte popolazioni casertane…

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post