“Earth Overshoot Day”: terminate le risorse rinnovabili della Terra per il 2017

Quest’anno, cade  il 2 Agosto il cosiddetto “Earth Overshoot Day”: il giorno in cui la popolazione mondiale  ha esaurito tutte le risorse disponibili del Pianeta Terra per il 2017. Insomma, a causa dell’intenso e sconsiderato sfruttamento del pianeta attraverso le deforestazioni, lo spreco dell’acqua disponibile, la pesca, l’eccessivo consumo del territorio per l’agricoltura e l’allevamento, l’estrazione sempre più massiccia delle risorse minerarie, l’intensa attività di costruzione di centrali e fabbriche sempre più diretta a minare la qualità dell’aria e delle acque; l’uomo ha terminato tutte le risorse che la Terra è capace di produrre in un anno; e mancano ancora 5 mesi al termine del 2017.
Dal 2 agosto, il Pianeta sarà sovrasfruttato dall’uomo.
L’organizzazione di ricerca internazionale “Global Footprint Network”, ha stimato che la popolazione mondiale sta consumando le risorse offerte dalla Terra, circa 1,7 volte più velocemente della capacità naturale degli ecosistemi di rigenerarsi; insomma: l’uomo inquina e consuma come se avesse a disposizione 1,7 Terre. L’organizzazione ha notato che ogni anno questa “tragica” giornata cade sempre prima: nel 2016 era stata celebrata l’8 agosto; nel 2015, invece, il 13 agosto e negli anni 2000  cadde a fine settembre.
Tutto ciò, è causato dell’aumento continuo e spropositato  dei consumi mondiali che comprendono carne e pesce, frutta e  verdura e soprattutto acqua e legno.
Invertire la tendenza e cercare di posticipare tale data, è possibile. Ognuno può contribuire con piccole e semplici azioni, ma servono soluzioni sistematiche e la collaborazione di tutti gli stati del mondo per risolvere tale problema ed evitare il peggio.
È possibile posticipare l’Overshoot day di circa 42 giorni, e quindi arrivare, più o meno, a fine anno, semplicemente dimezzando lo spreco alimentare quotidiano, riducendo il consumo di proteine animali nella alimentazione, dimezzando le emissioni di anidride carbonica. Così facendo, è possibile ritornare in pari con l’uso delle risorse naturali entro il 2050.

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