Il Presidente Mattarella in visita ad Ischia; vietato ai poliziotti farsi riconoscere

Ischia – L’arrivo del Presidente della Repubblica Mattarella ad Ischia ha mostrato grande partecipazione da parte dei cittadini ma al contempo non sono mancate le lamentele e qualche critica nei confronti di chi ha preteso di non fare esporre la placca identificativa ai poliziotti in servizio a tutela del Presidente stesso. La denuncia arriva proprio dal Segretario Generale partenopeo Sindacato di Polizia Coisp, Giuseppe Raimondi, che afferma : “All’arrivo ad Ischia del nostro Presidente della Repubblica, i poliziotti in servizio con abiti civili si sono dovuti far trovare senza placca identificativa . Siamo stanchi di essere trattati in questo modo . Si chiede la protezione delle Forze dell’Ordine ma allo stesso tempo si vieta di mostrarsi in pubblico complicando ancora di più il lavoro di protezione da parte del personale impiegato a tutela delle autorità . Non è la prima volta che accade una cosa simile – continua il sindacalista di polizia – già è successo con altre cariche dello Stato che puntualmente hanno chiesto di non vedere le forze dell'ordine in divisa, ma arrivare a chiedere di togliere anche la placca identificativa al personale che espleta servizio in borghese, è veramente intollerabile . Non so chi abbia impartito questo ordine , ma chiunque l'abbia fatto è bene che sappia che i Poliziotti non vogliono più prestarsi alle esigenze di immagine, nascondendosi dietro gli anfratti per tutelare il politico di turno o come in questo caso il Presidente della Repubblica, i quali vorrebbero presentarsi come cittadini comuni, pronti a scendere tra la gente, ma in realtà vengono sempre accompagnati da decine e decine di uomini di scorta. Ed è ancora più inammissibile che la nostra Amministrazione si presti a tali disposizioni , specie in questo periodo dove il terrorismo colpisce ovunque e senza scrupoli . Lavorare in queste condizioni diventa veramente impossibile, tenere sotto controllo i cosiddetti 'fenomeni atipici' legati ad eventuali attacchi terroristici . Il nostro compito primario è la sicurezza, il sol fatto di vedere una persona in divisa o con la placca identificativa tranquillizza il cittadino sentendosi sicuro e protetto . Siamo davvero all’assurdo: non soltanto siamo costretti ad assicurare i servizi di scorta alle massime cariche istituzionali in situazioni critiche, tra l’altro dispendiosi sia dal punto di vista dell’impiego del personale che da quello economico, ma la beffa è che veniamo anche considerati con superficialità e disprezzo proprio da quello Stato che dovrebbe amarci come i propri figli e non sentirsi in disagio con la nostra presenza . Se ci si scandalizza per le parole proferite dal funzionario durante lo sgombero a Roma di pochi giorni fa – termina il leader partenopeo del Coisp – ebbene anche noi ci scandalizziamo quando non è gradita la nostra presenza”.

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