Il grano del Canada è un rifiuto speciale che finisce sulle nostre tavole

La AL.SI. Alimenti Siciliani (marchio di AMEGA2000 S.r.l.) impresa messinese, si avvale di produttori, agricoltori ed allevatori che producono in maniera tradizionale le materie prime. In tal modo vengono garantiti i valori nutrizionali e le proprietà organolettiche dei prodotti finiti. Gli alimenti commercializzati sono molteplici e spaziano dai prodotti panari, dolciari, conserve, piatti pronti etc. Il tutto nel pieno rispetto della natura e del benessere fisico: E’ un’azienda che ho avuto modo di conoscere, grazie ad alcuni loro responsabili, proprio in occasione della conferenza di San Leucio, di sabato 30 settembre scorso, sulle alternative nutrizioniste del nostro territorio. Durante l’esposizione che mi è stata fatta della loro impresa e dei loro prodotti, la discussione è caduta sulle farine di loro produzione, rigorosamente macinate con la pietra, rigorosamente a km 0, rigorosamente grano siciliano, nulla di importato, turco, canadese o ucraino; proprio in quell’istante ho rammentato di avere letto un articolo che parlava  proprio di quelle cose che  il rappresentate siciliano cercava di farci capire, ossia quale differenza abissale, sia nel gusto sia nei benefici per la salute, esista tra i loro prodotti e quelli industriali, veri e propri rifiuti tossici, veleno per la salute della gente. Questo ‘regalo’ lo dobbiamo all’Unione Europea che, dal 2006, in seguito alle pressioni delle lobby, consente l’arrivo, con le navi, di grani duri provenienti da altre parti del mondo. Il problema vale per tutti i consumatori europei ma, in particolare, per gli italiani: soprattutto per gli abitanti del Sud Italia che, in media, tra pasta, pane, pizze, dolci ingeriscono ogni anno 130 chilogrammi di derivati del grano. Da qui l’aumento di malattie: Morbo di Crohn, Parkinson, Autismo e altre patologie autoimmuni. E anche la Gluten sensitivity, scambiata per Celiachia. Che pasta, pane, pizze, semola per cus cus, ‘merendine’ e dolci arrivano sulle nostre tavole? I Nuovi Vespri, già da qualche tempo, batte su questo argomento. Abbiamo parlato del glifosato contenuto nel grano duro che arriva dal Canada. E delle micotossine. E di come difenderci dai prodotti avvelenati – parliamo sempre di derivati del grano – che ci sono in giro: per esempio, dove acquistare la pasta e come fare a individuare un pane fatto con grano che contiene micotossine. Il quadro che emerge è a dir poco inquietante. Partiamo da una semplice considerazione: un grano che ha viaggiato molto deve costare di più. Invece, con riferimento al grano duro che arriva dal Canada, avviene l’esatto contrario: alcune partite di grano duro costano poco. Questo ci dovrebbe fare riflettere. Stranamente nell’Europa unita tutto il grano duro che in Canada non si potrebbe utilizzare nemmeno per gli animali si da in pasto all’uomo. Si tratta, con queste percentuali di DON, di un grano che, di fatto, è un rifiuto tossico e speciale, che dovrebbe essere smaltito con certi costi. Un prodotto che, invece, finisce sulle tavole dei consumatori europei. Insomma invece di pagare per smaltire questo grano avvelenato dalle micotossine, i canadesi  ce lo portano fino sotto casa, qui in Italia. Lo portano con le loro navi che approdano in tanti porti del nostro Paese. Questo grano duro pieno di DON viene miscelato con i nostri grani duri – parlo dei grani duri del Sud Italia che hanno un contenuto di DON pari a zero – e poi viene utilizzato per produrre pasta, pane, pizze, dolci e via continuando .Una vergogna che va avanti da anni. Da sottolineare che a causa del grano duro canadese al glifosato e alle micotossine, il Sud Italia ha abbandonato circa 600 mila ettari di seminativi.
Oramai tantissimi derivati del grano duro che circolano in Italia e in Europa – pasta, pane, dolci – vengono prodotti con grani duri che dovrebbero essere considerati rifiuti speciali.
Occorre trovare delle soluzioni, altrimenti per salvarci non dovremo mangiare più pasta. Ecco quindi il motivo per cui vale la pena difendere aziende come la Al.Si e tante altre simili, dalla Campania, alla Puglia, alla Basilicata e in tutto il meridione, mangiare solo  ciò che è prodotto con il nostro grano duro – grano duro del Sud Italia, che come detto prima è esente da micotossine.
Concludendo invito a una riflessione : mezzo chilogrammo di pasta non può costare 35-40 centesimi di Euro. Se questo avviene, c’è qualche problema. E infatti il problema c’è: il grano duro di qualità scadente fa male alla salute e all’intera economia delle zone del Sud Italia e del Mondo.
Il giovane, coraggioso imprenditore siciliano andava raccontandoci, cercando di farci  capire l’importanza qualitativa dei i suoi prodotti, poco conosciuti, tuttavia, per la scarsa distribuzione di essi ,  limitata a un piccolo raggio di clienti. Al.Si. Alimenti Siciliani nasce nel 2015 dall’esperienza del suo personale, nella ricerca dei migliori prodotti del “Regno delle due Sicilie”.Lo scopo della loro attività è quello di fornire ai propri clienti sia materie prime che prodotti finiti nostrani. Tutto ciò va salvaguardato per la salute nostra e dei nostri figli.

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