I pacchi alimentari raggiungono le persone meno abbienti?

La distribuzione dei pacchi alimentari nelle parrocchie del nostro territorio dovrebbe  raggiungere le famiglie o le persone che hanno difficoltà a procurarsi i beni di prima necessità come pasta, latte, zucchero e altro. Questi aiuti umanitari del Banco Alimentare, nati in Campania dall’incontro tra due grandi personalità, don Luigi Giussani (fondatore del movimento di Comunione e Liberazione) e il cav. Danilo Fossati (fondatore della Star), il più delle volte arrivano però anche a persone non indigenti. Allora è normale chiedersi perché le parrocchie non attuano una politica di consegna dei prodotti alimentari di prima necessità solo alle persone bisognose che non riescono a soddisfare l’esigenza primaria del cibo, attraverso la semplice presentazione del modello ISEE che attesti l’insufficienza del reddito familiare. Alcuni destinatari ricchi provino a immaginare, solo per un istante, cosa si provi a non poter fare spesa all’interno di un supermercato per molte famiglie povere invece di prendere altra pasta, olio, zucchero, latte destinata ai nuclei familiari in difficoltà riducendone anche il quantitativo disponibile per loro. Eppure il vero senso della vita sarebbe di condividere il destino con tutti i fratelli uomini, a imitazione di Gesù, che ha sacrificato la vita per i suoi amici, anche soccorrendoli nei bisogni fisici lì quando sfamarono a migliaia moltiplicando i pani e i pesci. Di quest’ultimo miracolo, che solo la grazia di Dio può compiere, il nostro mondo ha bisogno per far ritrovare la speranza pure  a ciascuno la possibilità di vivere la vita con uno sguardo diverso. La nostra volontà deve essere di andare incontro alle tanti situazioni di difficoltà delle famiglie con un vero senso di solidarietà. Condividere i bisogni di ognuno significa possedere il senso della vita che a quanto pare noi ancora non siamo in grado di fare perché in molti sono mercenari della “ricchezza” invece di avere il desiderio e la passione per il destino dell’altro. Aiutiamo le persone più bisognose a rimettersi in gioco in questa vita e non attuiamo una politica di esclusione sociale.

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