Al via il Reddito di Inclusione. Domande dal 1° dicembre 2017
Giovedì 23 novembre 2017, ho avuto il piacere e l’onore di effettuare una video-intervista presso la sede di Belvedere News con la Senatrice Lucia Esposito. Premesso che fra un paio di giorni sarà possibile visionare sul sito di Belvedere News la video-intervista, la Senatrice di San Nicola la Strada ha tenuto a sottolineare che, nella lotta contro la povertà, l’attuale Governo di Matteo Renzi ha messo in atto il REI (Reddito di Inclusione), un’azione molto forte che sostituirà la SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva) avendo alzato il limite di reddito per ottenerla e la stessa esponente politica del PD ha informato che dal prossimo 1° dicembre 2017 si potranno presentare le domande anche presso il Comune di San Nicola la Strada. Potranno ricevere il reddito di inclusione sociale i cittadini italiani e comunitari. Potranno accedervi anche i cittadini stranieri con permesso di soggiorno e i titolari di protezione internazionale (ad esempio asilo politico) residenti in Italia da più di due anni. Il Governo lo scorso anno ha sperimentato il SIA (sostegno per l’inclusione attiva), uno strumento di contrasto alla povertà che ha dato discreti risultati, nonostante i parametri di accesso fossero molto restrittivi (soglia ISEE sotto i 3.000 euro). Il reddito di inclusione sociale è il nuovo sussidio economico introdotto nel panorama legislativo italiano con l’approvazione della legge delega contro la povertà, avvenuta il 9 marzo 2017, e definitivamente approvato il 29 agosto 2017 dal consiglio dei ministri. Dal primo gennaio 2018 in sostituzione del SIA e dell’assegno di disoccupazione ASDI partirà il REI (Reddito di Inclusione), che, con la soglia di reddito portata a 6.000 euro, amplierà di molto la platea dei potenziali beneficiari. Il REI offre un sostegno che, in proporzione al numero dei componenti del nucleo familiare, può arrivare fino a 485 euro mensili, per un massimo di 18 mesi. A differenza del passato, però, non si tratta di una misura puramente assistenziale, ma è accompagnata da progetti di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. I Comuni, a partire dal primo dicembre, dovranno raccogliere le domande e predisporre, anche in maniera associata a livello di Ambiti territoriali, i progetti di reinserimento. Mercoledì 22 novembre 2017 la circolare Inps nr. 172 ha definito nei dettagli il nuovo Reddito di inclusione sociale (Rei). Il Rei andrà a sostituire il Sostegno all’inclusione attiva e l’assegno di disoccupazione Asdi e diventerà così lo strumento unico nazionale di contrasto alla povertà ed all’esclusione sociale. Il REI sarà composto di due parti. Un assegno mensile, che avrà un importo variabile secondo le dimensioni del nucleo familiare e altre variabili. È un progetto personalizzato di reinserimento sociale e lavorativo. Potranno accedere al Rei le famiglie con valore ISEE non superiore ai 6mila euro, indicatore ISR non superiore ai 3mila euro, patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non superiore ai 20mila euro. E un patrimonio mobiliare non superiore a 10mila euro. Per il patrimonio immobiliare la soglia si riduce a 6mila euro per i nuclei familiari composti da una persona e a 8mila euro per i nuclei composti da due persone. Nella erogazione del reddito di inclusione sociale verrà data la precedenza alle famiglie con figli minorenni o disabili, donne in gravidanza e disoccupati con età superiore ai 55 anni. Il sussidio sarà caricato sulla Carta Rei, una carta di credito prepagata e ricaricabile che andrà a sostituire la Carta Acquisti. Metà dell’assegno potrà essere prelevato in forma di contante, e l’altra metà speso in negozi convenzionati. Sarà compatibile con alcune tipologie di situazione lavorativa. Ma non con altri sussidi per la disoccupazione, come ad esempio il Naspi, eventualmente goduti da altri membri del nucleo familiare. Secondo le stime del Governo, il Reddito di Inclusione sociale potrà raggiungere 500mila famiglie. E cioè circa 1,8 milioni di persone di cui 700 mila sono minori. L’assegno mensile dipende dalla dimensione del nucleo familiare, e dalla distanza del reddito familiare da una soglia di accesso. I livelli mensili massimi del beneficio economico sono i seguenti: 1 persona: 187,50 euro; 2 persone: 294,38 euro; 3 persone: 382,50 euro; 4 persone: 461,25 euro; 5 e più persone: 485,40 euro. L’assegno verrà erogato per 18 mesi. E’ rinnovabile, ma tra la conclusione e l’inizio del Rei successivo dovranno passare almeno 6 mesi. La seconda componente del Rei è il progetto personalizzato per l’integrazione sociale e lavorativa. Il progetto ha lo scopo di portare la famiglia a superare la situazione di difficoltà. Il progetto non riguarda solo la situazione lavorativa in senso stretto, ma può anche riguardare la ricerca di una casa, la somministrazione di cure mediche e l’educazione dei figli. Del progetto si occuperanno i comuni, che lo definiranno considerando la situazione complessiva della famiglia. E ne monitoreranno il rispetto da parte dei destinatari. E dovrà essere sottoscritto dalla famiglia entro 20 giorni dalla consegna. Se non fosse accettato, il Rei potrebbe essere negato. La domanda per ricevere il REI dovrà essere fatta presso i punti di accesso che verranno preparati dai Comuni. Il Comune invierà poi la domanda all’Inps entro 10 giorni, dopo aver verificato i requisiti economici, quelli di cittadinanza e quelli di residenza. L’Inps dovrà rispondere entro 5 giorni dal ricevimento della documentazione. Se approvato, l’assegno REI verrà erogato a partire dal mese successivo a quello di approvazione della domanda.