Un caffè con l’autore
Pasquale Pollio nato a Napoli il 4 febbraio 1964, da sempre interessato alla politica ed ai problemi sociali. Nel 2006 per la prima volta si candida alle elezioni comunali a Napoli nella lista civica “Noi con Malvano”.Nel 2007 insieme all’editore Giuseppe Vozza, il compianto Nicola D’auria Fiore Marro e il commercialista Pietro Matrisciano, fonda i Comitati delle Due Sicilie, unico napoletano del gruppo, è stato proprio attraverso la militanza CDS promotore di numerose iniziative sportive e culturali, soprattutto organizza la Nazionale delle Due Sicilie. Autonomista convinto, nel 2008 è candidato alla Camera dei Deputati nelle liste del MpA, con cui continua a collaborare sino alle elezioni provinciali del 2009. Nel 2010 confermando il percorso tradizionalista identitario si presenta al fianco dell’AltroSud alle Regionali del 2010. Dopo una pausa di riflessione è attualmente dirigente nazionale per il dipartimento “Identità e Cultura” nel Movimento Nazionale per la Sovranità che ha presentato il disegno di legge alla Camera dei Deputati per la creazione della Macro Regione Meridionale, primo passo per una autonomia del mezzogiorno.
“Sud…diti “ è il libro di Pasquale Pollio edito nel 2014, cui parliamo oggi .
1) La differenza di questo libro dai tanti altri che affrontano la questione meridionale?Quali argomenti affronta “Sud…diti”? Perché comprarlo?
R) Quando ho scritto “Sud…diti” non era mia intenzione replicare i tanti testi che già si erano occupati in maniera esaustiva della storia preunitaria, pertanto partendo velocemente solo dagli eventi che avevano portato alla fine del Regno delle Due Sicilie mi sono prima soffermato sulle politiche colonizzatrici dello Stato unitario, attualizzando il tutto al momento storico e politico che stiamo vivendo. Sud…diti si può di fatto considerare un testo premonitore perché scritto nel 2010 già prefigurava alcuni scenari attuali….da Mezzogiorno d’Italia a Mezzogiorno d’Europa
2) Il tuo cammino identitario quali mutamenti ha avuto, visto che il tuo “primo vagito” è stato all’interno di un progetto neo- borbonico, sei ancora legato al tema borbonico o c’è stata una evoluzione?
R) Il sogno Borbonico da cui sono partito resta sempre nel mio cuore, ma si è scontrato in questi anni con la realtà. Pensare oggi alla rinascita di uno Stato Sovrano indipendente per il sud è utopistico, pertanto credo che ci sia bisogno di lavorare per arrivare ad un’autonomia nell’ambito dello Stato unitario.
3) Quali speranze per il sud italico, c’è ancora una via maestra oppure come sembra tutto è improvvisato?
R) Credo che ci sia più di una speranza per il nostro amato Sud ma bisogna superare le divisioni che regnano sovrane nell’universo meridionalista. Faccio un esempio, ho partecipato alla conferenza stampa alla Camera dei Deputati per la presentazione di una proposta di legge che preveda la creazione di una Macroregione meridionale autonoma che reputo uno snodo fondamentale per far ripartire il nostro territorio ma non ricordo di aver ricevuto l’appoggio, almeno sino ad ora, dei movimenti meridionalisti.
4) Il libro in questione affronta problematiche economiche e affonda le radici del problema sulla questione finanziaria, ma è solo questo che ci penalizza o c’è anche del nostro?
R) Che la colonizzazione italica abbia penalizzato il Sud è un dato di fatto incontrovertibile, anche la tanto vituperata Cassa del Mezzogiorno non ha fatto altro che finanziare i grandi gruppi industriali del nord del Paese, ed a questo tema ho dedicato anche un capitolo del libro. Naturalmente tutto questo scempio è stato possibile anche grazie ad una classe politica inetta che non ha mai difeso le istanze del mezzogiorno in 156 anni di disunità.
5) La Nazionale di calcio delle Due Sicilie ?
R) E qui tocchiamo un capitolo dolce ed amaro. Insieme ai Comitati delle Due Sicilie era stato portato avanti un progetto bellissimo…mettere in campo una squadra di calcio che rappresentasse il Regno. A questo progetto avevano aderito anche grandi ex calciatori, un nome fra tutti “Mark Iuliano”. Il progetto è naufragato per le solite divisioni che nascono nel nostro mondo, e mi fermo qui perché dovrei entrare troppo nel merito della questione.
6)I tuoi progetti futuri, ti vedranno sul campo per azioni politiche o dietro una macchina da scrivere per un nuovo lavoro letterario ?
R)Sicuramente sarò in campo politicamente in quanto credo sia impensabile riuscire ad ottenere dei risultati tangibili che modifichino l’attuale situazione in cui versa il mezzogiorno organizzando solo a convegni culturali, che naturalmente reputo importantissimi, ma che senza una sponda politica non portano risultati concreti. Non posso altresì negare che qualche delusione in campo politico l’ho dovuta registrare ma questo non ha mai intaccato la mia voglia di provare a cambiare lo stato attuale delle cose. Contemporaneamente sono davanti ad una tastiera a preparare il mio secondo libro, di cui per scaramanzia, non voglio ancora parlare