Equivoco e norma inutile

E’ entrato in vigore dal 6 dicembre l’art. 19 bis della Legge 172 del 2017, che disciplina un’autorizzazione che i genitori possono rivolgere alle scuole medie secondarie perché i loro figli siano lasciati liberi di uscire da soli, come è sempre accaduto del resto. Sulla questione era già intervenuto con fermezza l’Onorevole Alessandro Pagano, che ha ricostruito la vicenda, specie dopo il caso dei ragazzi trattenuti in una scuola della provincia di Caserta contro la volontà dei genitori. Il Parlamentare ha rivolto una infuocata interrogazione al Ministro della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli, contribuendo finalmente a fare chiarezza su una questione divenuta davvero grottesca.
Com’è noto, tiene a sottolineare il Parlamentare della Lega, “nella maggioranza dei paesi europei e non, i bambini di 7-8 anni raggiungono i plessi scolastici in autonomia e gli studiosi di psicologia da tempo lamentano che l’eccessiva presenza degli adulti fuori le scuole primarie, incide negativamente sulle autonomie personali dei fanciulli”.
Purtroppo numerosi istituti scolastici avevano imposto ai genitori di recarsi al termine delle lezioni fuori le scuole per prelevare i ragazzi. Nell’interrogazione rivolta al Ministro si precisa che questa decisione infondata e inaccettabile nasceva da un equivoco dovuto a gravi responsabilità politiche del Ministro a seguito di una non compresa ordinanza della Corte di Cassazione: “la Suprema Corte, sottolinea l’Onorevole, “aveva emanato un’ordinanza, determinando la responsabilità in sede civile di un Istituto per un sinistro occorso ad un minore nel tragitto che dal cancello scolastico conduce alla salita del pulmino. L' episodio si è avuto per il semplice fatto che l’Istituto con proprio Regolamento, si era dotato di una norma specifica, per garantire una vigilanza anche oltre la propria sfera di intervento”.
Molti ricorderanno che nel corso di un’intervista il Ministro Fedeli aveva sostenuto l’esistenza di una legge (che però non sussisteva nel nostro ordinamento) che obbligasse i genitori a prelevare i figli fuori scuola. Da qui una improvvida decisione di molti istituti di imporre ai genitori di presentarsi o delegare altri adulti; tuttavia, sostiene l’Onorevole Pagano, tale “decisione ha violato le prerogative previste negli articoli 29 e 30 della costituzione, nell’art. 26 della Dichiarazione dei diritti umani”.
Da più parti si è ripetuto erroneamente che vi fosse una legge da rispettare per i genitori. Niente di più sbagliato. Infatti, come ha ricordato con fermezza l’esponente siciliano della Lega, “la  L. 297 del 1994,all’art. 10 comma 3  lett. a)  riconosce al’ Consiglio di Circolo o d’Istituto" un “potere deliberante  circa le modalità di vigilanza sugli alunni durante l’ingresso e la permanenza nonché durante l’uscita”. In altre parole non esisteva alcuna norma che imponesse ai genitori di prelevare i figli fuori delle scuole medie.
Ad equivoco e allarme inutile si è aggiunta una fuorviante attività di parlamentari del PD e non solo. Alcuni si sono premurati di proporre emendamenti  al recente decreto fiscale di recente divenuto legge per “salvare” genitori e scuole e prevedere una autorizzazione, che fungesse da liberatoria per i genitori e gli insegnanti.
“Tutto questo è inutile, non si sarebbe dovuto emendare nulla perché non esiste alcuna norma, che imponga l'obbligo sopra descritto”. Così ha tuonato il parlamentare siciliano nella interrogazione rivolta alla Fedeli, ed  infine ha chiesto formalmente al Ministro che si porgano le “scuse a tutto il personale scolastico e alle famiglie”, chiedendo a gran voce che d’ora in poi non siano mai più poste in pericolo le “prerogative di vigilanza ed educazione dei minori” che la Costituzione riconosce alle famiglie.

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