Happy Theatre, solita “tarantella” alla casertana?
C’è l’esigenza di scavare a fondo sulla pioggia di denari in arrivo per gli eventi della rassegna “Comunalia – Happy Theatre”, che prenderà il via proprio domani giovedì 14 al Duomo di Casertavecchia con uno dei concerti di maggior richiamo di un cartellone di apprezzabile qualità, Patti Smith in duo con la figlia Jesse. Lunga e tortuosa la storia del finanziamento regionale su cui si poggia la rassegna, che ha spinto i consiglieri di Speranza per Caserta Apperti, Naim, e Fabrocile, coadiuvati dal Commissario provinciale dei Verdi Edgardo Ursomando (spesso vicino a Speranza in diverse battaglie per la città, vedasi quella contro il biodigestore anaerobico), ad acquisire tutta la documentazione per poi predisporre una interrogazione depositata oggi.
Il tutto parte un anno fa, con la delibera di giunta comunale che approva il progetto “Comunalia – Il Teatro come carta d’identità della Civitas”, nel quale, tra le solite mirabolanti previsioni in termini di ricadute culturali e di incremento dei flussi turistici, si programmava una serie di eventi da tenersi da marzo a settembre 2017, con un imponente piano di marketing e comunicazione a supporto, nonché attività di riqualificazione del Teatro Comunale per circa 40mila euro. A novembre, il dirigente del settore cultura approvava una rimodulazione del cronoprogramma dell’intervento e del quadro economico, giustificato da “esigenze, intervenute successivamente all’approvazione del progetto esecutivo dell’intervento, legate all’incremento dei lavori da realizzare per la ristrutturazione e la manutenzione della struttura del Teatro Comunale C. Parravano”, incremento che quadruplica la spesa prevista per la manutenzione del Teatro, senza che dagli atti si possa evincere le reali motivazioni (non risultano esserci stati nel frattempo incendi, eventi sismici o alluvioni).
Magie del Natale, la rassegna “Comunalia – Il Teatro come carta d’identità della Civitas” si trasforma in “Happy Theatre”, cartellone degli eventi natalizi della città di Caserta, il tutto concentrato nei venti giorni a cavallo del Natale. Ma bisogna andare di fretta, perché “il Natale, quando arriva, arriva!”, ed allora via alla consueta pioggia di affidamenti diretti, azzeramento o quasi del marketing e della comunicazione (azzeramento nelle attività, perché le spese, ovviamente, rimangono!), ed inoltre balza all’occhio l’assenza di un Direttore Artistico della rassegna. Speranza per Caserta più volte, in passato, si era battuta affinché tale tipo di incarico fosse affidato con bandi pubblici, garantendo pari opportunità, trasparenza e meritocrazia, ed invece si ricorreva sempre all’affidamento diretto “intuitu personae”. E stavolta? Nessun direttore, sebbene tale figura sia prevista nello schema di progetto approvato con Delibera di Giunta 138/2016, ma un unico “affidatario” delle prestazioni artistiche (perlomeno quelle principali, per un valore complessivo di 200mila euro), individuato nella società “Black Tarantella” con sede in Caserta; il dirigente giustifica la procedura tirando in ballo il Codice degli Appalti (art. 63, comma 2 – lettera b) in maniera assai forzata, in quanto le situazioni ammesse dal codice sono tre: o lo scopo dell'appalto consiste nella creazione o nell'acquisizione di un'opera d'arte o rappresentazione artistica unica, o la concorrenza è assente per motivi tecnici, oppure occorre tutelare diritti esclusivi, inclusi quelli di proprietà intellettuale. Orbene, se anche la Black Tarantella fosse titolare dei diritti esclusivi sul nostro territorio per i vari Patti Smith, Hevia, Noa e compagnia cantando, sarebbe pur sempre una strepitosa coincidenza che tutti gli artisti rispondenti ai criteri di composizione del cartellone degli eventi (ma questi criteri esistono?), appartengano alla “scuderia” dello stesso soggetto. Insomma, sembra di assistere alla solita storia, pardon alla solita “tarantella”, ma Speranza per Caserta insieme ad Edgardo Ursomando non si fermeranno qui, con l’esclusivo intento di verificare se vi sia stato un corretto ed oculato utilizzo dei fondi pubblici.