Starmen

Lo scorso sei febbraio, l’agenzia privata di esplorazione spaziale “SpaceX”, di proprietà del miliardario statunitense Elon Musk, ha effettuato con successo il lancio in orbita del “Falcon Heavy”, il più potente razzo presente attalmente sulla Terra, dalla stazione aerospaziale di Cape Canaveral, in Florida. Il razzo trasportava al suo interno un’automobile Tesla (casa automobilistica di cui Musk è proprietario, famosa per la produzione di autoveicoli elettrici) di modello Roadster, con al suo interno un manichino denominato “Starman”(dalla celebre canzone di David Bowie). L’automobile avrebbe dovuto raggiungere l’orbita di Marte intorno al Sole, ma la sua traiettoria ha subito una variazione, che la porterà nella fascia di asteroidi tra Giove ed il pianeta rosso. Le immagini dell’automobile e del suo finto astronauta che fluttuano nello spazio con la Terra all’orizzonte ci immergono in una realtà quasi cinematografica (kubrickiana potremmo dire) e ci riportano alla mente le note e le parole delle canzoni del “Duca Bianco” della musica britannica, come “Space Oddity”, la già citata “Starman” oppure “Life on Mars?”; ma qui si tratta di pura realtà, quasi una rosea anticipazione del nostro avvenire. Tuttavia, lo scopo principale della missione era in realtà un altro ed è stato ampiamente raggiunto. La SpaceX di Musk è famosa per la realizzazione di missili aerospaziali a basso costo, che sfruttano lanciatori già utilizzati in missioni precedenti, riducendo drasticamente le spese, in un campo solitamente molto costoso. Così è accaduto anche con il Falcon Heavy, missile composto da tre lanciatori: i primi due, dopo aver aiutato la parte principale del razzo a vincere la forza di gravità terrestre, si sono staccati e sono atterrati simultaneamente a Cape Canaveral, con immagini davvero suggestive e significative. Invece il terzo lanciatore, dopo aver condotto il missile in orbita, si è staccato ma, a causa della mancanza di propellente, è atterrato in una base di SpaceX nell’Oceano Atlantico. La missione ha quindi dimostrato la capacità del Falcon Heavy di poter trasportare in futuro satelliti e, eventualmente, anche equipaggi, diminuendo così i costi delle operazioni aerospaziali. E certamente il lancio in orbita dello scorso martedì è un primo significativo passo dell’uomo verso le stelle. Con la speranza di poter raggiungere Marte in un futuro non troppo avveniristico. 

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