Ferma il bullo… ricomincia a vivere
<<Mi sono sentito tradito da una mia amica. Io e i miei compagni eravamo in mensa e lei, non so per quale motivo, disse che mio padre di mestiere faceva lo spazzino. Non ho ancora capito cosa ci fosse di tanto brutto e non dignitoso nel fare l’operatore ecologico, è un modo come un altro per portare alla propria famiglia di che vivere. Peccato che i miei compagni non la pensassero così. Da quel giorno hanno iniziato ad escludermi; successivamente passarono ad alzarmi le mani addosso, mi picchiavano ed insultavano>>. Questa è una delle tante testimonianze che, purtroppo, ultimamente sentiamo sempre più spesso. Come dimostra la cronaca, si verificano atti di cattiveria pura; si va dalla violenza vera e propria a soprusi di ogni genere, nei confronti di chi non sa o non può difendersi.
Vittime dei bulli, in genere, sono ragazzi che, loro malgrado, si trovano a vivere una condizione di isolamento dovuta a vari fattori: aspetto fisico, condizione sociale, cultura, religione, ecc.
Come se ciò non bastasse, la rete oggi ha complicato ulteriormente le cose; si parla sempre di “generazioni connesse”, ragazzi che usano abitualmente le nuove tecnologie sfruttando appieno le enormi possibilità che esse offrono. La rete internet, però, presenta rischi sottovalutati dagli “internauti” che, spesso, diventano vittima di bulli che, protetti da uno schermo, senza contatto fisico, si infiltrano nella loro vita minandoli dalle fondamenta.
Bullismo e cyberbullismo sono facce della stessa medaglia ma con una differenza sostanziale: il bullo resta fuori dalla casa della vittima, il cyberbullo no.
“Dai dati della Polizia di Stato emerge che un ragazzo su tre ha avuto esperienze dirette o indirette con un bullo o un cyberbullo, anche se sono dati a volte falsati perché la vittima raramente denuncia, sprofondando nel baratro dell’isolamento. Il Parlamento Italiano ha approvato la legge n° 71 del 29/05/2017 a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, che prevede soprattutto misure a carattere educativo/rieducativo. La scuola quale luogo di socializzazione per eccellenza svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione e nella gestione del fenomeno. È importante, tuttavia, che tutte le componenti sociali mettano in campo risposte per prevenire, educare e offrire un supporto a chi ne rimane vittima, affinché la dignità umana e il rispetto vengano anteposti ad ogni altra cosa”. Queste le parole di Mariannina Tummolo, moderatrice del convegno sul bullismo e cyberbullismo organizzato insieme all’avv. Raffaele Ambrosca, che avrà luogo il 16 febbraio 2018 dalle ore 17:30 presso il Bar Baraonda in Via Roma.
La Tummolo continua: “la nostra iniziativa <<Ferma il bullo…ricomincia a vivere>>, nasce proprio dall’intento di focalizzare l’attenzione e di sensibilizzare su questo fenomeno che, per essere risolto, va conosciuto e compreso. Vanno informati e sensibilizzati soprattutto i giovani perché il bullo e la vittima non sono mai soli ma vivono e agiscono circondati, fisicamente e mediaticamente, da compagni che possono fare la differenza: un gruppo silente rinforza le vessazioni, al contrario un gruppo che difende e condivide la responsabilità, la smorza e dà il coraggio alle vittime di parlarne.
Prenderanno parte all’incontro le dott.sse Rosaria Dell’Aversano, psicologa e psicoterapeuta, e Assunta Liguori, assistente sociale specialista, che ci illustreranno gli aspetti psicologici e sociali del bullismo e del cyberbullismo al fine di prevenire e imparare a gestire questi fenomeni per il benessere dei nostri ragazzi.