Premiata Bernice Albertine, figlia di Martin Luther King
Monteleone di Puglia (FG) 10 marzo 2018 – A me, come a tantissimi, Monteleone di Puglia, oggi in provincia di Foggia, presso la strada statale 90 delle Puglie, non lontano da Ariano Irpino, il comune più esteso della Campania (187 kmq e 22 mila abitanti, con Napoli settima con 119 kmq e un milione circa di abitanti) e centro di riferimento amministrativo, sociale, religioso di una vasta area (la stessa Monteleone ha fatto parte fino al 1978 della diocesi di Ariano), quindi al confine di due regioni, era ignoto: uno degli ottomila circa Comuni della varia, complessa, al di là dell'immaginabile, cara, lunga, varia, tortuosa Italia, con circa 40.000 frazioni (facendo una media di 5 frazioni per Comune), dalle denominazioni più varie, che danno una prima schematica idea della sua varia, millenaria vicenda storica.
Monteleone ha appena 1000 abitanti circa, diffusi poi su un territorio di 36 kmq, con una altitudine di 859 metri, che lo rende il paese più alto della Puglia (quindi 'naturalmente' vocato a iniziative 'alte' in altri ambiti), presso uno dei parchi eolici più singolari visti, che offrono scorci quasi spaziali tra i pianori ondulati verdi dell'avanzante prima primavera.
La vita quotidiana di questa comunità si è svolta nei secoli legata all'egemone attività agricola, ai suoi cicli, alla sua cultura, rivoluzionata, specialmente nel secondo dopoguerra, con progressi inimmaginabili (pur con vecchi e gravi, nuovi problemi, come quello di una drammatica emigrazione), dai mutamenti a tutto campo che l'hanno investita, come tutte le comunità italiane del Nord, del Centro, del Sud, delle isole.
È stata flagellata e desertificata, come si è detto, dall'emigrazione, se si tiene conto solo che nel 1951 aveva 4979 abitanti.
Da qualche anno è balzata all'onore delle cronache per una singolare e preziosa iniziativa culturale e civile di rilievo non solo nazionale, ma internazionale: quella di un 'Premio per la Pace e la Nonviolenza", da assegnare ad una Personalità, che si è distinta nelle battaglie a favore di quei due fondamentali valori.
Occorre preliminarmente precisare che questa iniziativa non sarebbe stata nemmeno pensabile senza l'ideazione, la persuasione, la fede, l'impegno, la dedizione, i sacrifici di due persone legatissime profondamente al loro paese natìo: l'amico prof. Rocco Altieri, nato nel 1955, personalità intellettuale e civile di singolare rilievo e valore, specialmente nel campo della Nonviolenza, legato nel solco del più autentico e nonviolento messaggio evangelico ai grandi magisteri ed alle esperienze anzitutto di Gandhi, Luther King, Capitini, Don Milani, di Dolci, di Galtung, che lavora ed opera a Pisa come docente universitario e come animatore del Centro e delle Edizioni Gandhi (in particolare i ‘Quaderni Satyagraha perseverare nella verità’), ed un sindaco sensibile e intelligente dal 2015, Giovanni Campese, eletto con una lista dalla denominazione bene augurante 'La Primavera', che ha colto subito il valore del progetto, dell'iniziativa dal punto di vista culturale, sociale e come occasione storica di animazione, di arricchimento, di lodevole e apprezzabile propaganda per il suo Comune.
È stata costituita una struttura giuridica “Il Centro Internazionale per la Nonviolenza Mahatma Gandhi’ di Monteleone di Puglia, che funge da regia dell'iniziativa collegata con Pisa (quindi uscendo da uno stretto municipalismo che, quasi sempre, limita, soffoca e poi porta inevitabilmente al termine, tante iniziative pur intenzionalmente lodevoli), unendo e sinterizzando positivamente il legame centro-periferia.
Si sono individuati come referenti anzitutto le scuole non solo di Monteleone, le Istituzioni, la Provincia, la Regione, varie associazioni.
Questo anno è stata individuata la Personalità di Bernice Albertine King, la combattiva figlia minore del Martire dei diritti civili, in particolare della grande e cara minoranza nera da sempre emarginata, oppressa, umiliata e sfruttata anche con il disumano schiavismo fino alla guerra civile del 1861-1865 tra gli Stati del Nord, che risultarono provvidenzialmente vincitori, e quelli del Sud degli USA schiavisti, e della nonviolenza, Martin Luther King, assassinato dalla violenza razzista bianca statunitense cinquant'anni fa il 4 aprile 1968 a Memphis, nello Stato del Tennessee, erede ancora nel Novecento del pregiudizio razziale. (Prima parte)