ARGENTINA HIJOS TOUR

Tra il 1976 ed il 1983 in Argentina sparirono nel nulla oltre 30.000 persone che sarebbero successivamente definite Desaparecidos. Un’espressione che letteralmente, in spagnolo, significa  "scomparsi" e che si riferisce a tutti gli oppositori  che furono arrestati, per motivi politici, dalla polizia del regime militare argentino, ma anche di altri paesi dell’America latina, e dei quali si persero, per sempre, le tracce.
Il colpo di stato,  la dittatura militare e nessun interrogativo trova risposta: polizia e governo fanno finta di non comprendere l’argomento, la Chiesa non si pronuncia, su gli elenchi delle carceri non vengono registrate queste detenzioni mentre la magistratura preferisce non intervenire.

Intorno ai desaparecidos viene eretto un muro di silenzio. La dittatura militare sceglie, come strategia, quella di far scomparire i suoi oppositori: prima la tortura e poi l’inumana prigionia e come se non bastasse a loro non è concesso neanche il diritto di una condanna a morte e di una successiva sepoltura del corpo.

Nessuna  risposta potrebbe giustificare una violazione di qualsiasi diritto umano e poi di tale atrocità.
Con questo progetto militare si sarebbe voluto cancellare ogni traccia del passato, la memoria affinché presente e futuro potessero essere costruiti secondo le direttive del Regime. Il passato, però, non scompare mai, resta dentro ognuno di noi.
Da questa riflessione vuole partire il progetto di Officina Teatro che pone l’accento sulla necessità di riflessione che occorre in un momento storico dove tutto viene facilmente cassato.
Una tre giorni con altrettanti spettacoli, proiezioni e dibattiti e con la partecipazione dell’autore e giornalista RAI Italo Moretti e del regista Fulvio Arrichiello.
In scena, invece,  “Il Sulfamidico” di Giovanni Meola, “Desapariciòn” di Roberto Solofria e “Nunca Màs” di Michele Pagano con i quali si vuole lasciare una traccia che consenta di  pensare ad un futuro diverso, libero da violenze premeditate, libero da strategie di distruzione. Un percorso che il neonato spazio teatrale di San Leucio (Ce) si è imposto di percorrere da sempre con il teatro e la cultura affinchè si possa lasciare nel territorio una traccia che da diffondere sul territorio eludendo bruttissimi oblii.
Il programma

Venerdì 09/05/2008

Ore 19.30 proiezione del documentario “Sai chi sei” di Fulvio Arrichiello
A seguiere dibattito con il regista;

Ore 21.00 spettacolo “Il sulfamidico” con Enrico Ottaviano, lavoro scritto e diretto da Giovanni Meola;

Sabato 10/05/2008

Ore 19.30 incontro con Italo Moretti, autore e giornalista Rai e presentazione del libro “I figli di Plaza de Mayo”

Ore 21.00 spettacolo “Desapareciòn” con Roberto Solofria ed Antimo Navarra

Domenica 11/05/2008

Ore 19.30 performance di Tango Argentino

Ore 21.00 spettacolo “Nunca Mas”, con Antimo Navarra ed Ilaria Delli Paoli, scritto e diretto da Michele Pagano

Le serate sarranno accompagnate da degustazioni di prodotti argentini del commercio equo solidale a cura de “La bottega dell’altro mondo” dell’Arci Caserta

Ufficio Stampa
Pietro Nardiello
3382415396
ufficiostampa@mutamenti.com

“IL SULFAMIDICO”
 “La disillusione di una generazione orfana dei coetanei argentini”

nell’ambito della rassegna “Argentina Hijos tour”

venerdì 9 maggio ore 21.00

una produzione Virus Teatrali Napoli
Con: Enrico Ottaviano
testo e regia: Giovanni Meola. costumi Annali Ciaramella
ass.te alla regia Vittoria Smaldone
Un ragazzo appassionato di calcio, che scopre a 6 anni di essere allergico ai “sulfamidici” (antibiotici capaci di procurare reazioni allergiche con stati di semi-incoscienza), conosce per caso in una farmacia un argentio scampato alle torture della dittatura militare che, al sentir nominare “Argentina ‘78”, l’anno in cui si svolsero in quel Paese i campionati mondiali di calcio, reagisce dichiarando di essere allergico a quella storia, a quei ricordi, al calcio, addiritura anch’egli ai sulfamidici, nonostante si trovi lì per comperarne una confezione.
Un argentino che, al sentir nominare Maradona e Passarella, risponde nominando Jorge Carrascosa,
il capitano della nazionale argentina ritiratosi per  “…non essere in nessun modo uno strumento della dittatura militare”. E così il ragazzo scopre la storia di uno dei genocidi più tollerati nella storia del ‘900 mondiale rivivendo, con altro spirito, le spensierate nottate passate col padre a seguire le partite dell’Italia ai mondiali del 1978.
Mentre l’Italia batteva i padroni di casa con un gol di Bettega smarcato da un tacco di Paolo Rossi, in Argentina sparivano decine di migliaia di persone.
Una storia amara che prende corpo ad Officina teatro dove si preferisce non cassare il passato ma
utlizzarlo come delle solide fondamenta per guardare in avanti.
Il golpe del 24 Marzo '76 portò al potere la giunta militare guidata dal generale Videla che, trasformate le caserme (e non solo) in camere di tortura, fece scomparire quasi 40.000 persone, un'intera generazione 'desaparecida' nello stato sudamericano più ricco di ascendenze italiane.
Il mondo fece abbastanza finta di nulla.
Programma della serata: Ore 19.00 proiezione del documentario “Sai Chi Sei” di Fulvio Arrichiello; a seguire dibattito don il regista. Ore 21.00 spettacolo teatrale “Il Sulfamidico”
Ufficio Stampa                            
Pietro Nardiello
3382415396
ufficiostampa@mutamenti.com

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