Schianto al semaforo. Volontario finisce all’ospedale

Ancora una volta il semaforo di via Cattabeni si è rivelato deleterio per il flusso veicolare. A farne le spese un giovane volontario del servizio civile diretto verso Caserta e che, mentre era fermo, nel rispetto del rosso, al semaforo cosiddetto intelligente, senza che dagli altri lati sopraggiungesse alcun veicolo, è stato tamponato da un auto proveniente da tergo e condotta da una coetanea, sorella di un ex amministratrice comunale, che non ha esitato a riconoscere le proprie colpe, ovvero che, uscendo dalla curva, non è riuscita ad evitare l’impatto con l’altro veicolo, fermo proprio a centro strada per causa di forza maggiore ovvero per rispettare il codice della strada, cioè il rosso del semaforo intelligente forse per la spesa imputata ai contribuenti caiatini, ma, a quanto si evince, non certo perché diventa rosso solo quando dall’incrocio secondario sbuca un veicolo. Un pateracchio, secondo molti automobilisti, sul quale forse nessuno ha mai voluto far luce, mentre è scomparso frettolosamente l’altro complesso semaforico “intelligente”, “piazzato” pochi metri più avanti, nei pressi della coppa rotatoria, ma rimosso appena si è avuto sentore del blitz effettuato dall’inviato di “Striscia La Notizia” Luca Abete. Tale serie di ben sei semafori, in verità, fu bloccata qualche ora dopo l’attivazione, in seguito ad una paralisi generale del traffico che pare abbia indotto lo stesso sindaco ad imporne l’immediata disattivazione, finché dopo vari mesi all’improvviso i semafori sono “scomparsi” senza che sia stato possibile sapere ufficialmente dove sono finiti, mentre è rimasto al suo posto ad arrugginire l’impianto computerizzato “intelligente” e lo stesso contatore per cui evidentemente si continua a pagare, quanto meno, la quota fissa.

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